Parma Mercanteinfiera, Carabinieri
sequestrano 1000 euro di avorio
La maggior parte degli espositori era però in regola con quanto previsto dalla specifica normativa di settore derivante dall’applicazione della Convenzione di Washington, conosciuta come CITES, che rappresenta oggi uno dei più importanti strumenti normativi internazionali per garantire la conservazione della biodiversità del nostro pianeta
I militari del Nucleo Carabinieri Cites di Modena coadiuvati dal Nipaaf del Gruppo Carabinieri Forestale di Parma e di Modena e dalla Stazione Carabinieri Forestale di Parma durante un’attività finalizzata al contrasto del commercio illecito di oggetti tutelati dalla Convenzione di Washington presso la manifestazione “Mercanteinfiera” hanno verificato il rispetto della normativa di settore e sequestrato alcuni oggetti in avorio per un valore stimato di circa 1000 euro e denunciata una persona.
Dagli accertamenti è emerso che i pezzi d’antiquariato sequestrati derivanti dalle zanne di elefante sarebbero tutti privi della prescritta documentazione necessaria per la detenzione e la vendita, circostanza che, se provata, integrerebbe gli estremi di un reato per il quale è prevista la pena dell’arresto da 6 mesi a 2 anni con l’ammenda da 15.000 a 150.000 euro.
La maggior parte degli espositori era però in regola con quanto previsto dalla specifica normativa di settore derivante dall’applicazione della Convenzione di Washington, conosciuta come CITES, che rappresenta oggi uno dei più importanti strumenti normativi internazionali per garantire la conservazione della biodiversità del nostro pianeta, rendendo sostenibile il commercio di oltre 35.000 specie tutelate. Compito prioritario per ogni Stato è infatti quello di monitorare e regolamentare il commercio nazionale ed internazionale di esemplari e prodotti derivati da specie animali e vegetali al fine di scongiurarne l’estinzione, in una situazione già gravemente sfavorevole per gli effetti negativi causati dalle molteplici attività umane e dai cambiamenti climatici che stanno distruggendo gli habitat naturali di numerose specie.
In particolare per quanto riguarda l’avorio l’Unione Europea, a partire dal dicembre 2021, ha ulteriormente inasprito le proprie norme sul commercio di avorio prevedendo l’obbligo di certificato Cites per il commercio di tutti gli oggetti in avorio, anche per gli oggetti antecedenti al 1947 che potevano essere commercializzati con una semplice perizia o documentazione che ne attestasse la qualifica di oggetto antico pre-47. Inoltre a decorrere dal 19 gennaio 2023 cessano di essere validi tutti i certificati CITES emessi per gli oggetti in avorio cosiddetti Pre-CITES: pertanto tali oggetti non potranno più essere commercializzati.
Potranno dunque essere commercializzati solo gli oggetti antecedenti al 1947 con regolare certificato CITES.
Ricordiamo che il traffico illegale del cosiddetto “oro bianco” costituisce ancora oggi un “business” importante legato al fenomeno dei bracconieri che, senza scrupoli, uccidono ogni anno un numero considerevole di elefanti portando pericolosamente le specie alla soglia del rischio estinzione. Purtroppo la messa al bando internazionale del commercio di avorio non è stata sufficiente, il bracconaggio di elefanti e il traffico di avorio sono ancora un fenomeno rilevante.
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