Cavatorta e Save The Bobby
botta e risposta (sui social)
"Sostengo che chiedere sponsorizzazioni alle attività e supporto alle associazioni di Viadana per la realizzazione di una festa che si svolge in un altro comune di un'altra provincia, di un'altra regione non sia corretto come metodo"
Torna a parlare di Save The Bobby il sindaco di Viadana Nicola Cavatorta, dopo che la manifestazione si è spostata nella vicina Boretto, e lo fa dando la propria disponibilità a riabbracciare il figliol prodigo ma pure con una nota polemica.
“Vorrei, a distanza di tempo, tornare sulla questione Save The Bobby. Premesso che ogni associazione è libera di organizzare feste dove meglio crede, da primo cittadino ribadisco la piena disponibilità da parte dell’amministrazione comunale e degli uffici a supportare gli organizzatori qualora intendessero fare ritorno a Viadana, concetto già espresso più di un anno fa. Sostengo che chiedere sponsorizzazioni alle attività e supporto alle associazioni di Viadana per la realizzazione di una festa che si svolge in un altro comune di un’altra provincia, di un’altra regione non sia corretto come metodo”.
A stretto giro, ieri sera, è arrivata la risposta degli organizzatori del Save The Bobby: “Ci dispiace molto constatare che, come lo scorso anno, appena cominciamo a promuovere la nostra festa, arrivano attacchi polemici sul fatto che non si svolgerà a Viadana.
Gli spazi dove abbiamo organizzato le nostre feste dal 2013 al 2019 (parcheggio Mu.Vi.) erano diventati troppo ridotti, sia per l’affluenza della gente che è via via aumentata, sia per le normative di sicurezza introdotte dal 2018; era ovvio, lo scorso anno, che con le ulteriori restrizioni sanitarie e l’esigenza di un maggiore distanziamento, non si potesse continuare dove siamo stati benissimo per 6 anni (per i quali ringraziamo di cuore l’amministrazione comunale di Viadana).
L’organizzazione di un evento come il Save the Bobby richiede di muoversi con largo anticipo per tutta una serie di motivi (richieste di autorizzazioni, piani di sicurezza, progetti tecnici, reclutamento di volontari, preventivi, riunioni, coordinamento tra tante persone, ecc.) e noi per la festa 2022 ci eravamo mossi a giugno 2021, valutando le aree che potevano essere più adatte, con caratteristiche ben precise. Abbiamo atteso per molto tempo un confronto che è arrivato solo dopo l’uscita di qualche articolo sulla stampa locale; malgrado le nostre sollecitazioni a rispettare una tempistica che ci consentisse di organizzare tutto con il dovuto anticipo, siamo stati convocati ben oltre le date che avevamo richiesto, ricevendo promesse piuttosto vaghe e che non rispettavano (o solo in parte) le caratteristiche tecniche e di sicurezza di cui avevamo bisogno (la sicurezza e il benessere di chi partecipa alle nostre feste è un principio che abbiamo sempre voluto rispettare). Inoltre, per scelta e per statuto, abbiamo deciso di privilegiare nell’organizzazione dell’evento associazioni no-profit ed enti pubblici (organizzando la festa presso società private è ovvio e giusto che le società pretendano di trattenere l’incasso, o buona parte di esso, ma abbasserebero drasticamente quello che possiamo poi devolvere in beneficenza).
Scegliere di creare un evento del genere in un posto completamente nuovo non è stato semplice ed ha comportato un notevole investimento tecnico ed economico per ottenere permessi, piani di sicurezza e certificazioni varie, che hanno la validità di due anni. Non avendo soldi da buttare era abbastanza naturale che avremmo sfruttato anche quest’anno l’area di Boretto.
E comunque, dall’anno scorso, dall’amministrazione di Viadana, nessuno ci ha mai contattato con nessun tipo di proposta. Il fatto che un mese e mezzo prima della festa 2023 esca un articolo che parla di “scippo” a Viadana, seguìto il giorno dopo da un discutibile post su Facebook del sindaco che mostra “piena disponibilità” dell’amministrazione a supportarci, risulta curioso oltre ad essere clamorosamente fuori tempo massimo.
Se è un invito a tornare a Viadana in un area idonea (ad esempio l’Arena), se e quando ci sarà, ne saremo ben lieti, da parte nostra non c’è mai stata nessuna preclusione preventiva. Non c’è nessuna motivazione nascosta (men che meno “politica” come millanta qualcuno), tantomeno misteriose motivazioni economiche come qualcuno ha insinuato in commenti diffamatori che meriterebbero risposte nelle sedi opportune.
Ma è sulla seconda parte del post del sindaco che ci preme rispondere, dove sostiene che noi chiederemmo sponsorizzazioni alle attività di Viadana e supporto alle associazioni di Viadana per realizzare una festa che si svolge “in un altro comune di un’altra provincia, di un’altra regione” (cit.).
A parte il fatto che si tratta di 5,3 km di distanza (7 minuti in auto), invitiamo il sindaco ad informarsi meglio: dallo scorso anno abbiamo interrotto la raccolta pubblicitaria (che abbiamo sempre fatto, nel periodo di Viadana, anche con attività non viadanesi peraltro) contando esclusivamente sulla generosità di due soli sponsor, uno di Viadana ed uno di Boretto.
Chi decide di fare una donazione alla nostra associazione, e lo fa da anni, è perfettamente informato del programma della festa e di dove si svolge. Se una realtà economica di dimensioni internazionali decide di fare beneficenza non crediamo si ponga il problema del confine comunale, semmai si porrà il problema di dove finiscono i soldi che ci affidano, destinazioni che noi rendiamo pubbliche al termine di ogni evento.
Con le associazioni di Viadana (e non solo) collaboriamo fattivamente da anni e nessuno di noi e di loro si è mai posto l’antiquato problema dei confini comunali. Nella nostra storia abbiamo raccolto e devoluto in beneficenza poco meno di 150.000 €. Il 79% di questa somma è andato ad Associazioni ed Enti di Viadana (117.165 €).
Nell’evento del 2023 a Boretto (11.677 € raccolti) il 46% (5.420 €) sono andati a realtà viadanesi, il 36% (4.230 €) a Boretto e zone limitrofe.
Crediamo che i numeri parlino chiaro e le lezioni di correttezza siano fuori luogo.
Se finora abbiamo scelto di non rispondere alle polemiche è perché non avevamo intenzione di entrare nella spirale infinita di diatribe da social network, ma a questo punto, anche perché molti ce lo hanno chiesto, era giusto fare un po di chiarezza. Non è corretto farci passare per “traditori di Viadana” o per quelli che “dovrebbero cambiare nome alla festa”. Il nostro impegno per onorare la memoria di Bobby e Nino rimane lo stesso di sempre. Dover lasciare Viadana non è stata una scelta fatta a cuor leggero ed è stata lungamente ponderata e dibattuta, e spiegata a chi doveva saperlo prima di essere resa pubblica. Alcuni dei famigliari di Bobby e Nino sono intervenuti alla festa del 15 maggio scorso a Boretto, rincuorandoci sulle nostre decisioni.
Il sindaco e l’amministrazione viadanese hanno i nostri contatti, se devono dirci qualcosa lo possono fare direttamente, non su facebook, a meno che gli scopi siano altri. Peace & Love”.
redazione@oglioponews.it
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