Processo Aemilia, confiscati beni
di Muto per 11 milioni di euro
Ad essere sequestrate sono state cinque aziende di autotrasporti e del settore immobiliare, 23 diversi immobili, 9 rapporti bancari e ben 92 veicoli. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1
Emergono ulteriori novità dal Processo Aemilia, che riguarda le infiltrazioni della ‘Ndrangheta in Emilia Romagna e anche nei territorio di confine come il comprensorio Oglio Po. Con la sentenza divenuta irrevocabile di condanna, i Carabinieri di Reggio Emilia hanno confiscato i beni per un valore di oltre 11 milioni di euro nei confronti di Antonio Muto, classe 1971, residente a Gualtieri, provincia di Reggio Emilia a pochi chilometri da Viadana.
Muto, originario di Crotone, è stato condannato a 8 anni e 6 mesi di reclusione, per associazione mafiosa, dato che faceva parte della cosca Grande Aracri. Ad essere sequestrate sono state cinque aziende di autotrasporti e del settore immobiliare, 23 diversi immobili, 9 rapporti bancari e ben 92 veicoli. L’interesse del cosiddetto “tesoro” di Muto pone i suoi tentacoli tra l’Emilia, con Reggio e Parma prime province coinvolte, la Calabria (a Crotone) e appunto il Basso Mantovano.
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