Ricorda la moglie morta e attacca
il "sistema Covid" in un manifesto
“Mi resta poco tempo per combattere, perciò chiedo l’intervento su questo caso - scrive sempre Padovani - al Ministro Nordio che ha capito dove c’è il marcio della giustizia, al Ministro Piantedosi, alla Premier Meloni, al Presidente Mattarella".
“Non voglio più essere invisibile”: lascia alla fine il vero motivo del suo sfogo, a suo modo clamoroso, Oscar Padovani, che due anni fa ha perso la moglie Giancarla a causa del Covid. Padovani da allora porta avanti una battaglia per cercare verità e giustizia, dato che la moglie ha contratto l’infezione risultata poi fatale in un ospedale del Casalasco, dove era entrata per visite di diverso tipo.
Così il 5 marzo 2023, nel secondo anniversario di morte, Padovani ha deciso di comprare uno spazio sul cosiddetto “muro del pianto” di Casalmaggiore, dove vengono affissi i necrologi, per un pensiero particolare e una polemica molto forte. “Che paese è? Si manifesta di tutto: contro la caccia, fiaccolate contro la guerra e nulla per la morte dei propri concittadini” si legge nel manifesto.
E ancora: “Il 5 marzo 2021 qualcuno mi telefonò dicendomi che tu eri morta, non è vero tu non sei morta ma ti hanno…” coi punti di sospensione che lasciano intendere il tono accusatorio del manifesto. “Mi resta poco tempo per combattere, perciò chiedo l’intervento su questo caso – scrive sempre Padovani – al Ministro Nordio che ha capito dove c’è il marcio della giustizia, al Ministro Piantedosi, alla Premier Meloni, al Presidente Mattarella. Confido nella Vostra sensibilità più volte dimostrata. Grazie. Non voglio più essere invisibile”.
G.G.