Cronaca

San Martino dall'Argine, minoranza
attacca: "I lavori pubbici inutili"

Come Minoranza Consiliare crediamo che questa volta abbiate peccato di presunzione, senza nemmeno capire che consultare i cittadini avrebbe certamente favorito la comprensione di ciò che avete già intrapreso, che vi accingete a compiere e che volete realizzare in futuro"

Si poteva fare diversamente. Non è felice la minoranza di San Martino dall’Argine (Idalgo Ziliani, Roberta Salomoni e Maria Giuseppa Cappetta) per i lavori promossi dall’Amministrazione guidata da Alessio Renoldi. Un duro documento è stato girato ieri alle redazioni dei giornali locali. Questo il testo.

“Ispirandosi al giornalino di propaganda pre-elezioni datato 2018, nei giorni scorsi il Sindaco Renoldi ha diffuso un articolo dal titolo altisonante: SAN MARTINO DALL’ARGINE SI FA PIU’ BELLA. Purtroppo la realtà è ben lontana dalla bellezza, riguardante le opere pubbliche da compiere, decantata dal sindaco.

Pensiamo che nel libro dei sogni, definito così da Renoldi e dalla Maggioranza, vi sia poca visione storico-culturale, sciatteria ambientalistica, una ciclabile inutile e lo snaturamento della nostra identità storico-culturale. La bellezza consiste nella capacità di far rifiorire e di esaltare la nostra cultura e di amarla attraverso interventi di recupero e ristrutturazione.

San Martino ha una storia ben definita che nasce sulle rive del fiume Oglio, si contraddistingue per la sua secolarità e si manifesta nelle sue costruzioni murarie.

Come non vedere nella Chiesa Castello il segno evidente di ciò che eravamo e che nei secoli siamo diventati?

Come non considerare Piazza Castello come emblema di un rispetto della cultura popolare e dell’ambiente? Il verde pubblico che la Maggioranza vuole ridimensionare o addirittura eliminare ne rappresenta il segno tangibile.

Abbiamo già assistito ad un mezzo scempio della suddetta piazza con la piantumazione di oleandri. Questo rivela la mancanza di visione del nostro passato. Una piazza così ben definita e costruita, andava sì rimessa a nuovo, ma non certo con interventi estemporanei così devastanti architettonicamente.

In un prossimo futuro gli amministratori si dedicheranno allo scempio della parte opposta alla piazza sopracitata. Provocheranno un altro disastro, lastricando di marmo gli spazi verdi e togliendo le siepi che per decenni hanno lasciato marcire. Costruiranno altri parcheggi inutili. Riteniamo che questi ultimi siano già presenti in abbondanza. Abbiamo già segnalato che il martedì, giorno di mercato, lo spazio verde adiacente al Monumento viene occupato da auto parcheggiate, sapendo bene che il regolamento di Polizia Urbana lo vieta.

L’opera più ridicola ed inutile risulta essere la famosa ciclabile, evidentemente ritenuta dalla Maggioranza una priorità che ammonta a 267.000,00. Vorremmo capire quale motivazione abbia sollecitato questa spesa, considerato che esistono numerose strade vicinali e non che permettono di raggiungere i paesi limitrofi.

Abbiamo proposto alla Maggioranza di incontrare e interpellare i cittadini per capirne gli indirizzi e le idee su ciò che si voleva intraprendere, ma gli amministratori hanno proseguito sulla loro strada, preferendo non coinvolgere i pensieri e le idee altrui.

Sarebbe stato meglio utilizzare quelle risorse per ristrutturare il palazzo dove è nata la prima Scuola Rurale dell’Infanzia, voluta e costituita da Ferrante Aporti, conosciuto per il suo importantissimo impegno e metodo pedagogico.

Abbiamo avanzato la proposta di destinare la ex biblioteca e sala civica, fatte le necessarie opere di recupero e ristrutturazione, a due musei:

  • 1) LA STORIA DI FERRANTE APORTI E LE SUE OPERE
  • 2) STORIA DELLA CLECA DALLA NASCITA AI GIORNI NOSTRI

La sede dell’associazione con annessi uffici, che ora occupa lo spazio dell’ ex biblioteca, andava sistemata diversamente. Avevamo proposto l’ex teatro. L’associazione avrebbe potuto utilizzarlo per attività sociali, culturali e altro ancora.

Abbiamo sollecitato inoltre la sistemazione e il rifacimento dei marciapiedi di Via Garibaldi che riteniamo dissestati e pericolosi. Evidentemente anche la messa in sicurezza di questi è un argomento di scarso interesse per la Maggioranza.

Parlano di bellezza ma imbruttiscono la parte più emblematica e che racchiude la cultura storica del nostro paese.

Lei Signor Sindaco, insieme alla Maggioranza, sta per compiere un atto, attraverso gli interventi previsti, di negazione della nostra storia e cultura millenaria. State dicendo al mondo che non siete interessati alle Convenzioni Europee Sul Paesaggio, a quelle che parlano di recupero e risanamento urbanistico dei centri storici situati nei piccoli borghi.

Come Minoranza Consiliare crediamo che questa volta abbiate peccato di presunzione, senza nemmeno capire che consultare i cittadini avrebbe certamente favorito la comprensione di ciò che avete già intrapreso, che vi accingete a compiere e che volete realizzare in futuro”.

redazione@oglioponews.it

 

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