Ambiente

Tornano i boschi di pianura del
Comune di Rivarolo Mantovano

“Un passo iniziale verso l’incremento della naturalità e la conservazione della biodiversità floreale locale, quello compiuto dal Comune”, ha tenuto a precisare il Sindaco Massimiliano Galli

La residua vocazione naturalistica delle aree golenali superstiti, situate tra le antiche arginature sinuose e il corso rettificato dei Canali Spinospesso e Navarolo, sul confine meridionale del Comune, è stata recentemente rivalutata dall’amministrazione Galli che le ha candidate con successo al bando regionale denominato “Infrastrutture verdi a rilevanza ecologica e di incremento della naturalità”, edizione 2021.

Esperite le procedure burocratiche di acquisizione delle aree, si sta passando alle vie di fatto: due gli impianti boschivi in corso di attuazione, uno nella Règona di Rivarolo, l’altro nella Règona di Cividale, per una superficie complessiva di circa 37.000 metri quadrati. Impianti curati dall’azienda agro-silvo-forestale Aporti di Bozzolo su progetto della dott.ssa Elisa Carturán.

I Boschi dovranno avere carattere perenne: come tali devono essere recepiti nel Piano di Governo del Territorio e censiti catastalmente.
L’operazione che avrà un costo preventivato in circa 344.000,00 euro, 332.000,00 dei quali a carico di Regione Lombardia, si concluderà nell’estate con la rendicontazione ai competenti uffici regionali.

Nel frangente, la piantumazione dei circa 4.000 alberi ed arbusti previsti dal progetto, è pressochè completata. Le essenze floreali impiegate, tutte rigorosamente autoctone e di provenienza certificata, includono varietà gradite agli insetti impollinatori, in linea con la dichiarazione di “Comune amico delle api”, della quale l’Ente locale si fregia dal giugno 2019. Tra gli alberi figurano la Farnia, il Carpino bianco, l’Olmo campestre, il Frassino, i Pioppi bianco e tremulo, l’Acero campestre. Le specie arbustive, impiegate sia per costituire il sottobosco che le siepi lineari, annoverano il Nocciolo, il Melo selvatico, il Biancospino, la Sanguinella, il Prugnolo, lo Spinocervino, il Ligustro, la Fusaggine, la Rosa canina, il Sambuco, il Mirabolano e il Pallon di Maggio.

“Un passo iniziale verso l’incremento della naturalità e la conservazione della biodiversità floreale locale, quello compiuto dal Comune”, ha tenuto a precisare il Sindaco Massimiliano Galli, “reso possibile dal contributo a fondo perduto di Regione Lombardia che copre il 95% dei costi, ivi compreso l’acquisto dei terreni. L’impiego di essenze arboree ed arbustive autoctone certificate potrà contribuire, ci auguriamo, a riequilibrare gli effetti ambientali prodotti dalle monocolture dominanti nel territorio, senza sconvolgerne la vocazione produttiva. La Regona tornerà così ad ospitare zone silvestri, oggi rievocate dai toponimi fondiari (Ronchi, Sorgiva e Strada del Bosco), ma documentate dalla settecentesca mappa della Digagna di Rivarolo e Cividale, rinvenuta presso l’Archivio di Stato di Mantova.

Due targhe ricorderanno che i nuovi  boschi sono dedicati alle memoria di due persone recentemente scomparse, a noi care: la maestra Milena Lanfranchi, per tutti Milly, della quale è nota la sensibilità ambientale trasmessa ai suoi giovani allievi, e il compianto Francesco Scaglioni, detto il Click per la sua passione fotografica che lo ha portato ad immortalare luoghi e genti di un tempo che fu”.

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