Affluenza crollata. Torchio
ironico: "E ora io a chi telefono?"
"Questo mi chiedo, in tutta coscienza, pensando che il nostro territorio sarà ancor più abbandonato e che in molti, poi, verranno a chiedere al Sindaco per treni, ferrovie, strade, scuole, case di riposo, ospedali, minori, lavoro e per tutti i servizi non solo del Comune ma di tutti gli altri livelli di rappresentanza del territorio".
“E io adesso a chi telefono?”: torna a parlare del grande astensionismo alle ultime elezioni Regionali, Giuseppe Torchio, riprendendo una massima di qualche anno fa.
“Tale domanda se la facevano 40 anni fa, Guzzetti e Golfari, entrambi, in successione, Presidenti della Regione, in un incontro della sinistra di Base, in via Mercato, alla morte di Giovanni Marcora, per tutti Albertino. Io c’ero e ne rimasi molto colpito e forse ho capito perché dopo Bruno Tabacci e per così tanto tempo non abbiamo più avuto la guida del Pirellone” commenta il sindaco di Bozzolo.
“Sono molto colpito di fronte al disastroso assenteismo alle elezioni regionali: un dato che, molti, leggono come alto tasso di sfiducia nei partiti. E le preferenze, che pur si possono votare, non riescono, da sole, a invertire la tendenza. Ma, allora, un Sindaco a chi potrà rivolgersi, per i bisogni della sua città e del territorio, se i futuri rappresentanti in Regione saranno delegittimati da una grandinata così potente di sfiducia?
Questo mi chiedo, in tutta coscienza, pensando che il nostro territorio sarà ancor più abbandonato e che in molti, poi, verranno a chiedere al Sindaco per treni, ferrovie, strade, scuole, case di riposo, ospedali, minori, lavoro e per tutti i servizi non solo del Comune ma di tutti gli altri livelli di rappresentanza del territorio.
Certo che riceverò tutti, come sempre: ma non potrò andare avanti solo con belle parole, con promesse effimere se manca il “gancio” con gli eletti, se per punire Caio facciamo un torto a Sempronio. Mi chiedo se per fare un dispetto alla moglie siamo pronti a…”.
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