Nuovo ponte, oggi si aprono le buste
Ma l'assegnazione non prima di un mese
I tempi non sono stati brevi, contando che le offerte sono arrivate tutte entro la scadenza di fine giugno 2022: una situazione che non è piaciuta al Comitato Treno Ponte Tangenziale. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1
Mercoledì 5 giugno 2019: il ponte di Casalmaggiore-Colorno aveva riaperto in quella data e, da allora, era stata fatta una stima sulla sua durata media. Nel caso migliore dieci anni, non uno di più. Sono quasi passati quattro anni e, se non altro, un’altra data significativa si aggiunge all’elenco, quella di oggi, ossia giovedì 16 febbraio 2023.
Una data che pesa perché, sul Sater, la piattaforma dell’Emilia Romagna dedicata ai bandi e alle gare d’appalto, si aprono alle ore 15 le buste con l’offerta economica da parte delle 18 aziende o associazioni temporanee di impresa che hanno deciso di partecipare alla progettazione del nuovo ponte. Quello cioè che, entro sei anni al massimo (questo il tempo residuo rimasto), dovrà essere edificato al posto dell’attuale, con un’opera di ingegneria che consentirà comunque di non chiudere l’attuale manufatto nemmeno per un giorno.
Oggi, viene precisato dagli uffici della Provincia di Parma, non verrà assegnato a nessuno il progetto, nemmeno in via provvisoria: l’apertura delle buste è però un passaggio formale fondamentale che apre un iter che, nel giro di due settimane o un mese al massimo dovrebbe finalmente formalizzare la consegna della progettazione, seguendo lo schema già noto, che ha permesso anche di immaginare il nuovo ponte con i cosiddetti render.
Insomma servirà ancora un po’ di pazienza per sapere chi seguirà il progetto, nel frattempo rifinanziato dal Ministero dopo un emendamento della Lega al Milleproroghe. E i tempi non sono stati brevi, contando che le offerte sono arrivate tutte entro la scadenza di fine giugno 2022, di fatto otto mesi fa: una situazione – con ritardo – che non è piaciuta al Comitato Treno Ponte Tangenziale.
Ricordiamo che la Provincia di Parma ha scelto di farsi carico del bando di progettazione per alleggerire Anas, oggi proprietaria dell’Asolana e dunque del ponte: aspettare Anas, infatti, avrebbe rischiato di portare a tempi ancora più lunghi.
Giovanni Gardani