Chiesa

Don Zanaboni parroco "provvisorio":
e oggi il Vescovo svela il mistero

Il mistero sarà svelato quasi certamente martedì al Consiglio dell’Unità Pastorale, dallo stesso vescovo di Cremona Antonio Napolioni, che parlerà ai 44 parrocchiani di San Giovanni in Croce, Solarolo Rainerio, Casteldidone, Voltido e San Lorenzo Aroldo, ciascuna con una propria rappresentanza in base anche al numero di abitanti. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

Non è stato un ingresso ufficiale, nel senso che non c’è stata nessuna messa con il Vescovo, come solitamente avviene quando un nuovo parroco si presenta alla comunità. Non solo: la prima messa, anzi le prime messe domenicali di don Umberto Zanaboni non sono state nella chiesa principale dell’Unità Pastorale Barosi, ossia a San Giovanni in Croce, bensì a Solarolo Rainerio e poi a Voltido.

Messe anche poco pubblicizzate, per così dire, così come il massimo silenzio fin qui vige sulla sostituzione del precedessore di don Umberto, ossia don Diego Pallavicini. Il mistero sarà svelato quasi certamente martedì al Consiglio dell’Unità Pastorale, dallo stesso vescovo di Cremona Antonio Napolioni, che parlerà ai 44 parrocchiani di San Giovanni in Croce, Solarolo Rainerio, Casteldidone, Voltido e San Lorenzo Aroldo, ciascuna con una propria rappresentanza in base anche al numero di abitanti.

Il mistero sul cambio della guardia si deve a due aspetti: il primo è il mancato saluto di don Pallavicini alla parrocchia, prima di diventare vicario (e dunque non più parroco) a Bordolano e Corte de’ Cortesi; il secondo è il fatto che don Zanaboni non ha ricevuto una nomina definitiva da parte del Vescovo e dunque è amministratore parrocchiale provvisorio a San Giovanni in Croce, pur conoscendo molto bene il Casalasco, dato che ha seguito come vicepostulatore la causa di beatificazione di don Primo Mazzolari, la cui predicazione si lega alla vicina Bozzolo.

Don Umberto ha detto messa sabato a San Giovanni e poi domenica, come detto, a Solarolo e Voltido, per abbracciare idealmente, nel suo weekend, tutte le chiese unite nell’unità pastorale. Intanto don Giampaolo Mauri, vicario a San Giovanni in Croce, alla messa domenicale ha spiegato che la scelta di essere spostato è stata dettata da una precisa richiesta di don Pallavicini, finito nell’occhio del ciclone per alcune posizioni contrastate (da qualche messaggio No Green Pass alla messa in latino), e non per imposizione del Vescovo. Martedì, comunque, arriverà la versione ufficiale della Diocesi di Cremona.

G.G. (video Alessandro Osti)

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