Farmacia Casalbellotto, Piccinelli:
"Ecco perché resto poco convinta"
"Un sincero plauso all’obiettivo di migliorare i servizi e anche all’entusiasmo imprenditoriale, solo pensiamo che, vista la mancanza di urgenza, si potessero valutare approfonditamente anche strade diverse, senza escludere che alla fine quella scelta risultasse la migliore".
Torna sul tema della Farmacia di Casalbellotto Annamaria Piccinelli, consigliere di Vivace e Sostenibile, sintetizzando il suo pensiero espresso in consiglio comunale martedì sera a Casalmaggiore. Una analisi per punti, che di seguito riportiamo.
I prezzi di mercato
Considerando le tabelle ufficiali Omi e applicando il DPR 138/98, allegato C, il negozio di 210mq e l’area esterna di 800mq, anche nella peggiore delle ipotesi possibili, stando ai nostri calcoli, avrebbero dovuto avere indicativamente un costo di locazione di 1.700 euro mensili contro i 2.500 e un costo di acquisto di 1.100 euro al metro oggi contro i 2.500 tra sei anni.
Inoltre alla nostra domanda sulla utilità di avere 800 metri quadrati di spazio attorno, visto anche l’adiacente slago, e se non ne fossero bastati molti meno, ci è stato risposto che il lotto è fatto così.
I bilanci della farmacia
Abbiamo anche fatto notare, dopo aver studiato tutti i bilanci pubblicati, che la farmacia gode, grazie a un’ottima gestione commerciale, di utili tali da potersi permettere tra pochi anni un investimento sull’immobile di proprietà, visto che non c’è proprio nessun motivo di urgenza che giustifichi lo spostamento oggi.
L’immobile di proprietà
Quanto all’immobile di proprietà abbiamo fatto notare che non ci spieghiamo come mai siano stati tenuti sfitti per anni, due appartamenti al piano di sopra portandoli a un immaginabile conseguente deperimento. Ci siamo chiesti anche cosa ne sarà del vecchio immobile una volta abbandonato, in quanto o lo si svende oppure, per qualsiasi altra valorizzazione, occorre comunque investirci quei 250 mila che hanno contribuito a optare per andare in affitto da un privato. Sempre rispetto all’immobile di proprietà ci pare, dalle risposte ricevute, che non sia stata valutata tecnicamente la possibilità di fare i lavori con la farmacia dentro né la possibilità di spostare per qualche mese l’esercizio in un locale in affitto.
L’adesione a bandi
Abbiamo anche chiesto se non si sarebbe potuto tentare di sfruttare qualche bando, ad esempo i bandi Pnrr ed è stato detto che sì, si sarebbe potuto, ma solo per le attrezzature che comunque cubano più di 400mila euro di spesa.
Conclusione
Detto tutto questo riteniamo che a questo punto sia fondamentale per la valutazione complessiva dell’operazione, vedere come si riuscirà a valorizzare (sia finanziariamente che socialmente) l’immobile di proprietà, rispetto al quale, per riservatezza, l’Afm preferisce per il momento non rivelare le considerazioni in corso. Quindi un sincero plauso all’obiettivo di migliorare i servizi e anche all’entusiasmo imprenditoriale, solo pensiamo che, vista la mancanza di urgenza, si potessero valutare approfonditamente anche strade diverse, senza escludere che alla fine quella scelta risultasse la migliore. Auspichiamo infine, che trattandosi di società in House, i rappresentanti dei cittadini possano essere messi al corrente delle scelte non attraverso i giornali, ma nella sede più naturale e legittima delle commissioni consiliari, senza generare dubbi e inutili polemiche.
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