Motta Baluffi, arriva il commissario
In tempo per votare subito?
Adesso la corsa contro il tempo è per poter organizzare le elezioni già nel 2023: il commissario deve prima prendere possesso del comune, per portarlo avanti con una sorta di ordinaria amministrazione, dopo di che la prima finestra utile è per la prossima primavera. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1
Il comune di Motta Baluffi sarà commissariato al primo consiglio comunale utile: cartucce esaurite, verrebbe da pensare, nel senso che con le dimissioni di due consiglieri di minoranza – e ne sarebbe bastata soltanto una – nel prossimo consesso mancherà il numero legale minimo per poter procedere ad una seduta regolare.
Luca Biazzi e Stefano Dell’Orco hanno dunque deciso di non fare più parte dell’avventura amministrativa e così il sindaco Matteo Carrara ha dovuto alzare bandiera bianca. Da diversi mesi la spada di Damocle del numero legale pendeva su Motta Baluffi, che oggi sarebbe retta soltanto dal sindaco, dal vice Pietro Dordoni e da due consiglieri di maggioranza, Terenzio Guarneri e Fabrizio Carmignato.
Adesso la corsa contro il tempo è per poter organizzare le elezioni già nel 2023: il commissario deve prima prendere possesso del comune, per portarlo avanti con una sorta di ordinaria amministrazione, dopo di che la prima finestra utile è per la prossima primavera. Qualche esempio di elezioni immediate nei dintorni c’è: a Marcaria, ad esempio, qualora il sindaco Carlo Alberto Malatesta fosse eletto in Regione, ha già fatto sapere che ci sarebbero i tempi tecnici per andare a nuove elezioni. Ma le Regionali cadono tra due settimane, mentre i tempi per il commissariamento potrebbero essere più lunghi, dunque questa partita si gioca davvero sul filo del rasoio.
Il rammarico da parte di Carrara, che s’è detto disponibile a ricandidarsi nell’immediato, riguarda la perdita del treno del nuovo polo scolastico, che era legato al PNRR e dunque Motta rischia seriamente di vedere scivolare via. Intanto ritorna di moda il tema dell’Unione Municipia, della quale Motta fa parte assieme a Scandolara Ravara. In passato si era parlato di passare direttamente alla fusione, senza però convincere tutte le parti. Con una domanda che incombe come al solito: i piccoli comuni, dove a volte si fatica a trovare un solo candidato sindaco, avranno ancora vita lunga?
Giovanni Gardani