San Francesco, messa una pezza
"Ma servirà un intervento radicale"

Per il momento si parla di lavori di manutenzione ordinaria. E probabilmente per alcuni anni resterà l’unico intervento alla copertura della Chiesa di San Francesco a Casalmaggiore. Un’operazione però portata avanti con carattere d’urgenza, seguendo il progetto dell’architetto Damiano Chiarini dello Studio Rinnova ed eseguito dalla ditta PCP di Gussola-Torricella del Pizzo mediante l’ausilio di una gru Danese.

Un intervento circoscritto a una giornata e mezza di lavoro, che ha consentito di risistemare la copertura, danneggiata sia dallo spostamento di alcuni coppi nel tempo, sia dalla grandinata del 2021, e mai più rimessa in ordine: le infiltrazioni d’acqua, in tutta la chiesa, erano più visibili negli ultimi mesi, col peggioramento complessivo della situazione. Non solo: nelle volte della chiesa aveva preso dimora una colonia di piccioni.

Da qui l’intervento sul tetto, per chiudere le falle principali, e al contempo sulla volta, con lo sbarramento per evitare che i volatili tornino ad occupare quegli spazi. Resta inteso che, se questo intervento si riduce ad una cifra inferiore ai 10mila euro, mettendo di fatto una vera e propria pezza, la vera operazione risolutiva avrà un costo stimato che si aggira attorno ai 200mila euro. Anche perché lieviterà non poco il costo per la sicurezza, poiché la chiesa di San Francesco ha una struttura particolare: contrariamente al Duomo e a molti altri edifici religiosi, infatti, non ha un sottotetto e le sue volte sono tutte incannucciate, ossia non calpestabili.

Questo complica non poco il margine di operatività e andrà ad influire anche sulla costruzione del cantiere. Ma il problema, per il momento, viene rimandato. Senza per questo finire in un cassetto, ma tenendolo anzi ben presente, in attesa anche del parere – trattandosi di bene storico vincolato – della Soprintendenza.

G.G. (foto Alessandro Osti)