Giuseppe Verdi, nel giorno del
ricordo due parole sui genitori
Solo poche righe per ricordare, comunque, chi ha dato la vita al maestro e per tenere viva una pagina di storia della nostre terre di fiume
Ricorre oggi, venerdì 27 gennaio, il 122esimo anniversario della morte di Giuseppe Verdi. Numerosi gli eventi in programma, in numerose località italiane e non e, ovviamente, anche nella sua terra natale. Per gli eventi bussetani in programma oggi e domani si rimanda all’articolo LINK
Oggi, sui su oglioponews, nell’anniversario della morte del celeberrimo Cigno, con poche righe si vogliono ricordare i suoi genitori: Carlo Verdi e Luigia Uttini. Entrambi di origine piacentina, sono sepolti nella cappella del cimitero di Vidalenzo, piccola frazione di Polesine Zibello. E’ qui, in questo paese ai confini di tre province (Parma, Piacenza e Cremona) e due regioni (Emilia Romagna e Lombardia) che i genitori di verdi trascorsero l’ultima parte della loro vita ed è qui che riposano.
Carlo Verdi, originario di una famiglia di agricoltori, nacque nel 1785 e morì nel 1865. Luigia Uttini, nacque a Saliceto di Cadeo il 28 settembre 1787 mentre sulla sua morte c’è un piccolo mistero. Di certo morì nel 1851: alcuni storici sostengono il 28 giugno, altri il 30. Ma poco importa. A Saliceto di Cadeo, tra l’altro, esiste ancora la casa natale della madre del maestro, situata presso il Contradone, località dove i nonni materni di Verdi gestivano l’osteria La Palta Vecchia.
Solo poche righe per ricordare, comunque, chi ha dato la vita al maestro e per tenere viva una pagina di storia della nostre terre di fiume.
Con una aggiunta, non di poco conto. Nel medesimo camposanto di Vidalenzo, a poche decine di metri dalla cappella in cui riposano i genitori del Cigno di Busseto, è sepolto anche il grande tenore verdiano Carlo Bergonzi, mancato nel 2014, nativo proprio della stessa Vidalenzo. Del paese rivierasco, inoltre, dal 1857 al 1889 fu parroco don Giovanni Avanzi (sepolto nella non lontana Spigarolo), il sacerdote più caro a Giuseppe Verdi. Don Avanzi dettò probabilmente le lapidi dei genitori del maestro; fu un colto umanista, per molti anni elemosiniere dello stesso Verdi di cui fu spesso ospite nella villa di Sant’Agata e sui consigliere. Don Avanzi tradusse e commentò, col maestro, le parole della Messa da Requiem e collaborò con lui nella composizione di brani musicali a carattere sacro.
Di recente, durante la sua visita alla Villa Verdi di Sant’Agata il Ministro della Cultura ha lanciato la proposta di istituire un itinerario verdiano. C’è da auspicare, visto che si parla spesso di promozione turistica e culturale del territorio, che il cimitero di Vidalenzo sia riconosciuto come luogo di interesse verdiano e inserito nell’itinerario proposto dal Ministro. Ma per farlo occorre che, localmente, chi è deputato a farlo, presenti con i fatti la proposta. Diversamente non si può aspettare che le cose cadano, come per miracolo, o come atto dovuto, dal cielo.
Eremita del Po, Paolo Panni