Cronaca

Dalla Francia alla Mongolia in bici
padre e figlio passano da Spineda

Una breve piacevole sosta in un B&B per riposare con una tappa per degustare i vini della Cantina Caleffi e poi i due francesi si sono rimessi in sella per continuare un'avventura che li terrà impegnati alcuni mesi

E poi dicono che Spineda sia fuori dal mondo. E magari questa considerazione scaturisce dal fatto che nel borgo di 400 anime non c’è una Banca, un ristorante ne una farmacia e non un ufficio postale vero e proprio a parte quello che apre e chiude a giorni alterni. Eppure Spineda si trova sul tragitto di mete cicloturistiche impensabili. Come dimostrato da un paio di appassionati delle due ruote che partiti da Nizza, sulla Costa Azzurra avevano come traguardo quello di raggiungere la Mongolia. Settemila e più chilometri percorsi sulla sella di due biciclette attrezzate ovviamente per questo tipo di attraversata ma nemmeno troppo sofisticate. I due, padre e figlio francesi, si sono fermati la settimana scorsa a dormire a Spineda arrivando e partendo sotto una pioggia torrenziale. Ma nulla in confronto a ciò che li attende nel Paese mongolo in cui sono diretti con temperature che arrivano a meno 50 gradi. Certo il panorama è da considerare tra i piu affascinanti del pianeta percorrendo il deserto del Gobi senza incontrare anima viva considerando che in Mongolia vivono 3 milioni di persone in enorme contrasto con la confinante Cina che di abitanti ne ha due miliardi. Con altre grandi differenze rappresentate ad esempio dall’aria tersa e pulita della Mongolia e l’atmosfera cinese inquinata e irrespirabile. Una breve piacevole sosta in un B&B per riposare con una tappa per degustare i vini della Cantina Caleffi e poi i due francesi si sono rimessi in sella per continuare un’avventura che li terrà impegnati alcuni mesi con altrettanto tempo per poi raccontare le emozioni di questa loro affascinante avventura cicloturistica.

Ros pis

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