"Di mio padre resta quell'ultima
carezza. Ora tutti lo ricorderanno"
Viadana ha ricordato un suo figlio, morto a Mauthausen nel 1945, Giovanni Tamagni. Una cerimonia sentita che ha portato alla posa della pietra d’inciampo davanti alla casa dove Tamagni visse a Viadana. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1
Viadana ha ricordato un suo figlio, morto a Mauthausen nel 1945, Giovanni Tamagni. Una cerimonia sentita che ha portato alla posa della pietra d’inciampo davanti alla casa, in via Garibaldi sotto i portici, dove Tamagni visse a Viadana. Un oggetto simbolico, due giorni dalla Giornata della Memoria, fatto realizzare appositamente da Anpi, con Paola Longari.
Per il comune era presente, oltre agli assessori Rossella Bacchi e Romano Bellini, il sindaco Nicola Cavatorta. Anpi è stata rappresentata anche dalla sezione di Sondrio, dove la famiglia Tamagni si è trasferita e dalla Aned, associazione che ricorda i deportati e studia la storia legata all’Olocausto, di Sesto San Giovanni, dove Giovanni viveva al momento della deportazione, mentre il parroco don Antonio Censori ha benedetto la pietra.
Al fianco della comunità di Viadana, con alcuni istituti scolastici, anche il sindaco di Pomponesco Giuseppe Baruffaldi. Da Sondrio, dove ora vive, è giunto anche Angelo Amedeo, il figlio di Giovanni Tamagni. “Di mio padre mi resta un’ultima carezza, partì per Sesto San Giovanni quando avevo cinque anni e poi mi affidarono alla nonna: non potevo mancare, anche se ho 87 anni, a questo momento per ricordarlo qui a Viadana, perché lui si sentiva viadanese”.
G.G. (video Alessandro Osti)