Cronaca

Elisa Minelli, l'ultimo saluto: l'infinito
abbraccio di chi le ha voluto bene

”Ho conosciuto la tua amabilità, la tua gentilezza, l’educazione. Sempre con il sorriso sulle labbra quando ci incontravamo sulle scale” ha riferito don Marco

La gente ha attorniato il carro funebre, sul piazzale della chiesa per un tempo infinito, al termine del funerale di Elisa Minelli, quasi a non volere che la bara di Elisa se ne andasse per sempre. Un tempo interminabile in cui i genitori della 46enne, strappata alla vita da un male repentino e imperdonabile, sono stati sommersi da abbracci, gesti e parole affettuose accettate con disponibilità e forza d’animo anche se non basteranno a lenire lo strazio per un lutto cosi grande.

Sopratutto il padre, Renzo Minelli, è sembrato colui che meno di tutti riuscisse a resistere al dolore attanagliante che lo ha tenuto con il capo reclinato per l’intera durata religiosa. Alzando il volto soltanto quando il sacerdote nell’omelia si è posto la rituale domanda sul perché questo destino fosse capitato proprio ad Elisa e proprio in quel momento.

Domande come sempre senza risposte a cui è importante reagire ricorrendo alla fede e alla consapevolezza che dopo la vita terrena ve ne è un’altra tra le braccia del Signore. A don Marco Sala che conosceva Elisa avendola avuta come vicina di casa, il compito di concelebrare la Santa Messa affiancato da don Elio, don Nicola e dal parroco don Luigi.

”Ho conosciuto la tua amabilità, la tua gentilezza, l’educazione. Sempre con il sorriso sulle labbra quando ci incontravamo sulle scale” ha riferito don Marco. Una ex insegnante di religione ha voluto rimarcarne la dolcezza d’animo ricordando al microfono l’atteggiamento umile e mansueto abbassando gli occhi sempre di fronte a chi voleva imporle valutazioni contrarie ed inesatte.

Don Luigi, nel saluto finale, prima dell’aspersione della bara con l’incenso ha paragonato il destino dell’umanità come al sogno che svanisce al risveglio, all’erba fresca del mattino che poi finisce calpestata e rinsecchita alla fine della giornata. Sul sagrato della chiesa tutta la straordinaria partecipazione si è infine trasformata in un immenso e interminabile abbraccio ai genitori, al fratello, al compagno, a tutti gli altri parenti.

Tra la gente anche rappresentanti del Rotary Club Casalmaggiore Oglio Po di cui l’architetto Minelli in passato era stato presidente. Una delegazione formata da Francesco Ferron, Luigi Borghesi e l’ex primario di Chirurgia dell’Oglio Po Giulio Pampari giunto appositamente da Merano per portare anche le sue personali condoglianze.

La bara di Elisa Minelli alla fine ha preso la strada di Mantova per essere sottoposta alla cremazione.

Ros pis

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