Chiesa

Presepi, segno di fede: nel 2023
gli 800 anni dal primo realizzato

In attesa che l’ottavo centenario della “nascita” del presepe, il prossimo Natale, trovi le giuste e dovute celebrazioni, ecco una carrellata fotografica di presepi allestiti in alcune delle chiese che svettano sull’una e sull’altra riva del Po

Su entrambe le rive del Grande fiume, in quelle terre di pianura, lombarde ed emiliane, in questi giorni d’inverno rese bigie dalle nebbie e da un cielo perennemente grigio, c’è una luce, bella e piena di significato che è quella dei presepi. Opere d’arte e di fede, che arricchiscono, da un paese all’altro, le nostre chiese. Presepi realizzati, con pazienza e passione, per lo più da volontari, in qualche caso anche dagli stessi sacerdoti, che meritano certamente una visita, una preghiera, un momento di silenzio. Apprezzando il lavoro di chi, sapientemente e con capacità, ha saputo allestire queste opere, degne di essere valorizzate, osservate, colte per il loro significato. Ricordando quanto affermato anche da papa Francesco e cioè che “Il presepe ci ricorda che Dio non è rimasto invisibile in cielo, ma è venuto sulla terra, si è fatto uomo. Fare il presepe è celebrare la vicinanza di Dio: è riscoprire che Dio è reale, concreto, è Amore umile, disceso fino a noi”. Non è quindi un solo esercizio artistico, non è cercare qualcosa ad effetto, ma è andata alla riscoperta del senso vero di quella pur mirabile iniziative che è,appunto, quella di fare il presepe. Compresi in particolare i tanti e bei presepi che in questo periodo, almeno fino all’Epifania, si possono osservare sostando, in silenzio e in preghiera, nelle nostre chiese, dell’una e dell’altra riva del Grande fiume. Ricordando anche che il nuovo anno che si apre, a proposito di presepio, porta un anniversario importante, più che degno di essere celebrato. Esattamente 800 anni fa, a Greccio, un piccolo e caratteristico borgo della provincia di Rieti, san Francesco, dopo un viaggio in Palestina, e un mese dopo l’approvazione della Regola dei Frati Minori (Regola approvata da papa Onorio III con la bolla “Solet annuere” il 29 novembre 1223), volle rappresentare dal vivo la nascita di Gesù. Le fonti narrano in questo modo quell’episodio: “Ordinò che si apprestasse il presepe, che si portasse il fieno, che si conducessero il bue e l’asino; e predicò sulla natività del Re povero; e, mentre il santo uomo teneva la sua orazione, un cavaliere scorse il ‘vero’ Gesù Bambino in luogo di quello che il santo aveva portato”. In attesa che l’ottavo centenario della “nascita” del presepe, il prossimo Natale, trovi le giuste e dovute celebrazioni, ecco una carrellata fotografica di presepi allestiti in alcune delle chiese che svettano sull’una e sull’altra riva del Po.

Eremita del Po, Paolo Panni

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