Zibello, a Santa Croce si commemora
don Aldo Panni a 80 anni dalla morte
Don Aldo Panni nacque a San Giuliano Piacentino il 24 marzo 1913 e morì a Buerat in Tripolitania (Libia) il 25 dicembre 1942
Moriva tragicamente ottant’anni fa, in terra libica, il giorno di Natale, don Aldo Panni, tenente cappellano militare. Il giorno di Natale, don Aldo è stato ricordato durante la messa celebrata dal parroco don Gianni Regolani a Santa Croce di Polesine Zibello e, per l’occasione, è arrivato anche il toccante messaggio a ricordo dell’anniversario da parte dell’Arcivescovo Ordinario Militare per l’Italia monsignor Santo Marcianò.
“Per chi, come me, ha ricevuto dal Signore il mandato di essere pastore della Chiesa che è tra i militari italiani – ha scritto l’Arcivescovo – scoprire o conoscere meglio la figura dei cappellani militari è molto importante. La tragica esperienza della guerra è diventata per don Aldo, come del resto per molti cappellani militari, il richiamo a portare ai soldati la vicinanza di Cristo e del suo vangelo di giustizia, di amore e di pace. Egli si è trovato ad essere testimone della strage di tante vite umane e allo stesso tempo ha ammirato il compiersi di miracoli inattesi e di cuori che si aprivano alla Speranza nel tempo più buio. Il Signore ha gettato nel cuore di don Aldo il seme di una chiamata che oggi lo fa essere testimone del dono totale di sé, testimone di quell’amore e di quella pace che tutti insieme, oggi, invochiamo per il mondo intero”.
Tra i presenti alla cerimonia a Santa croce anche il sindaco di Villanova sull’Arda Romano Freddi, il capitano Matteo Scanu della compagnia carabinieri di Fidenza, il maresciallo Francesco Cutuli (comandante della stazione carabinieri di Villanova sull’Arda), il maresciallo Gionata Farina della compagnia carabinieri di Fidenza e Fabrizio Stecconi, consigliere comunale di minoranza a Polesine Zibello e responsabile del locale museo dei reperti bellici.
Don Aldo Panni nacque a San Giuliano Piacentino il 24 marzo 1913 e morì a Buerat in Tripolitania (Libia) il 25 dicembre 1942. Frequentò i corsi di studio nel seminario diocesano fidentino e fu ordinato sacerdote a Fidenza il 28 giugno 1936 dal vescovo Monsignor Mario Vianello. Per cinque anni, dal 1936 al 1941, fu vicario coadiutore a Villanova sull’Arda e, nel 1941 si arruolò volontario nell’esercito e, in qualità di cappellano militare, si adoperò per prestare assistenza spirituale ai soldati che sul fronte si battevano per la causa della Patria.
Dopo aver seguito, sul territorio nazionale, i reparti della divisione cui apparteneva nei diversi spostamenti, fu destinato a raggiungere, con essi, la zona di guerra in Africa Settentrionale. Inizialmente fu destinato all’Ospedaletto da campo n.890 a Oms (Tripolitania) e, quindi, al comando supremo delle Forze Armate in Tripoli, per poi passare al 21esimo Corpo d’armata. Ovunque si meritò la stima e l’affetto di tutti, compresi i superiori, grazie al suo grande ottimismo sacerdotale, alla fede profonda, al carattere franco, leale ed esuberante, animato da apostolico entusiasmo.
Caratterizzato da una statura notevole e da una eccezionale costituzione fisica, dimostrò di non temere la lotta infondendo in coloro che gli erano accanto quelle necessarie doti di coraggio e sicurezza, sempre pronto a prodigarsi verso chiunque all’insegna del bene e della solidarietà. Morì tragicamente, all’età di 29 anni, il giorno di Natale del 1942 durante una sosta del ripiegamento delle truppe italo-tedesche da El Alamein, in Egitto, sotto l’incalzare dell’VIII Armata britannica al comando del generale Alexander. A Buerat, in Tripolitania, mentre in motocicletta rientrava al corpo da una visita compiuta per ragioni di ministero ad un gruppo di giovani militari di Villanova sull’Arda (si trattava, del resto, del giorno di Natale), andò a scontrarsi contro un autocarro militare tedesco che procedeva nello stesso senso e che si arrestò improvvisamente per cause ignote.
L’urto fu violentissimo e don Aldo, che aveva il grado di Tenente, spirò poco dopo, tra la costernazione dei suoi soldati, legati a lui da grande affetto. Fu sepolto inizialmente nel vicino cimitero civile di Misurata e, alcuni anni più tardi, la sua salma fece ritorno in Italia. Il 24 aprile 1953 Villanova sull’Arda tributò ai resti del degnissimo sacerdote onoranze funebri che assunsero carattere di commovente plebiscito, alla presenza per altro di numerose autorità civili, ecclesiastiche e rappresentanze dell’Esercito e dei Reduci d’Africa. Il feretro, collocato su un autocarro militare, tra corone d’alloro e di fiori, fu scortato da un drappello d’onore dei carabinieri in alta uniforme.
Ad officiare le esequie fu il vicario capitale della Diocesi di Fidenza Monsignor Carlo Azzolini. Don Panni fu quindi sepolto nel cimitero di Santa Croce di Polesine (luogo in cui aveva vissuto e in cui vivevano i familiari) e, da alcuni anni, riposa nella cappella di famiglia a Zibello. A Zibello la sua divisa è tra l’altro conservata tra i cimeli del museo dei reperti bellici, all’interno dell’ex convento dei Padri Domenicani.
Una nota critica l’ha espressa Paolo Panni, per l’assenza di una rappresentanza dell’Amministrazione di Polesine Zibello dalla cerimonia. “Si ringrazia l’Amministrazione comunale di Polesine Zibello per la totale assenza, che certamente non stupisce lo scrivente. Assenza che, sempre senza stupore alcuno, si era già rilevata in occasione della partenza del viaggio della Lanterna del Po”.
redazione@oglioponews.it