Cultura

L'abbraccio tra le due sponde del Po:
i presepi e la musica di Giuseppe Denti

“Ogni uomo vede la bellezza del mondo non soltanto perché ha gli occhi ma perché ha la luce del sole”

La Notte di Natale ha visto crearsi uno speciale ponte culturale, artistico e musicale tra le rive parmensi e cremonesi, un abbraccio tra Pieveottoville, Pieve d’Olmi e Cella Dati. Infatti nella magnifica chiesa collegiata di san Giovanni Battista in Pieveottoville, frazione di Polesine Zibello, durante la solenne celebrazione presieduta dal parroco don Benjamin Ayena, è stato presentato ai fedeli il grande ed artistico presepio (che potrà essere visitato per tutta la durata delle festività natalizie) a firma di una cremonese, vale a dire Giovanna Verona di Pieve d’Olmi, stimata presepista già al centro di diverse mostre (tra cui quelle di Zibello e si San Martino dall’Argine).

Giovanna Verona lavora da anni da Zibello e, grazie all’amicizia che la lega al giovane parroco di Pieveottoville, è nata questa iniziativa che l’ha portata a realizzare il presepio. La capanna l’ha preparata nel suo personale laboratorio di Pieve d’Olmi; il resto lo ha allestito con materiale della stessa parrocchia di Pieveottoville, comprese diverse artistiche statue che, da tempo, erano “confinate” in soffitta ed ora sono state di nuovo valorizzate per comporre questo meraviglioso presepe, allestito con la collaborazione del volontario Stefano Guastalla, anche lui di Pieve d’Olmi.

Una vera e propria opera d’arte, apprezzata sia dal parroco che dai tanti fedeli presenti, che hanno tenuto a ringraziare Giovanna Verona e Stefano Guastalla per questo dono alla parrocchia parmense. Il ponte culturale, e musicale, nel segno della fede, che si è creato la Notte di Natale tra le due sponde del fiume, però, non finisce qui. Infatti durante la celebrazione la schola cantorum diretta dal maestro Nicola Cremaschini ha proposto ai fedeli il brano “Hodie Christus” dell’indimenticato musicista cremonese Giuseppe Denti di Cella Dati, di cui proprio quest’anno ricorre il 140esimo della nascita e il 45esimo della morte.

Il maestro Denti nacque a Pugnolo di Cella Dati (dove ebbe anche il suo primo incontro con la musica all’organo della locale chiesa parrocchiale) il 5 ottobre 1882 e morì a Cremona il 30 gennaio 1977. Tra le altre cose il maestro Denti, durante la Grande Guerra, fu prigioniero nel lager di Celle e proprio durante l’anno di prigionia la musica gli consentì di riempire un taccuino di abbozzi e di brani compiuti per pianoforte e organo.

Tra gli ufficiali e i soldati prigionieri spiccavano anche non pochi musicisti dilettanti e alcuni professionisti e da questo nacque, già dal dicembre 1917, la significativa e singolare esperienza della orchestra del Lager di cui Giuseppe Denti fu fin dall’inizio pianista, direttore del coro e probabilmente anche animatore.

Tutte le notizie sulla sua figura e sulla sua opera si possono trovare al link e tra l’altro va evidenziato che la ricerca storica su Cellelager ha avuto origine nel 1995 quando sono state ritrovate 570 lettere proprio dello stesso Giuseppe Denti, inviate dal fronte e dalla prigionia alla moglie e alle figlie, oltre a disegni, acquerelli e quaderni, un vasto materiale fino ad allora ignorato.

Il suo brano “Hodie Christus”, da tempo, è ben conosciuto anche sulla sponda emiliana del Po. Già anni fa veniva eseguito dalla corale “Emanuele Muzio” di Zibello (grazie ad una vecchia collaborazione con il coro di Cingia dè Botti) allora diretta dal compianto ed indimenticato maestro Valentino Colombari, ed ora viene riproposto, da qualche anno, dalla schola cantorum di Pieveottoville sotto la direzione artistica del maestro Nicola Cremaschini.

Il prossimo anno, senz’altro, sarà possibile ascoltarlo con l’accompagnamento del monumentale organo “Serassi” che, tra pochi mesi, tornerà dal lungo e prezioso restauro eseguito dall’esperto organaro cremonese Daniele Giani, e dal suo staff, di Corte dè Frati. Infine, tornando ai presepi, per doverosa completezza di informazione è giusto anche ricordare che Giovanna Verona, con la collaborazione sempre di Stefano Guastalla, ha realizzato anche lo splendido presepio della parrocchiale di Pieve d’Olmi, un’opera certosina tutta allestita, pezzo per pezzo, in polistirolo, con una suggestiva illuminazione.

Un presepio, anche questo, che merita di essere ammirato ed immortalato scoprendone la bellezza, ricordando quanto diceva il cardinale gesuita Henri-Marie de Lubac: “Ogni uomo vede la bellezza del mondo non soltanto perché ha gli occhi ma perché ha la luce del sole”. “La nostre fede in Dio – aggiunge giustamente don Benjamin Ayena – sia per la nostra vita luce, gioia e pace in ogni istante”. Con la speranza, infine, che le occasioni di collaborazione, di unione e di crescita, in ogni campo, tra le due rive del fiume, siano sempre maggiori, a beneficio di tutti i nostri territori.

Eremita del Po, Paolo Panni

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