Natale: Cia, prezzi più alti ma cibo
salvo. Su tavola delle feste 2.9 mld
Nonostante la situazione di crisi, dunque, le famiglie non rinunciano alle tavolate delle festività, dove trionferanno ancora una volta i piatti della tradizione, con ricette locali e prodotti tipici scelti nell’80% dei casi
Il caro-bollette accorcia la lista dei regali di Natale e taglia viaggi e vacanze, ma non toglie agli italiani il piacere della tavola. Se il budget per i doni cala dell’8% sul 2021, quello per il cibo regge. Anche se, a parità di consumi rispetto all’anno scorso, le famiglie spenderanno fino a 300 milioni in più per gli acquisti alimentari delle feste, a causa dei rincari generalizzati dei prezzi, per un totale di oltre 2,9 miliardi di euro. Queste le previsioni di Cia-Agricoltori Italiani, secondo cui tre italiani su quattro trascorreranno a casa, con parenti e amici, i giorni dalla Vigilia a Santo Stefano.
Nonostante la situazione di crisi, dunque, le famiglie non rinunciano alle tavolate delle festività, dove trionferanno ancora una volta i piatti della tradizione, con ricette locali e prodotti tipici scelti nell’80% dei casi.
Spazio allora a ragù, tortellini in brodo, bollito, verdure pastellate e fritte, arrosto, abbacchio e patate, seguiti da torrone, pandoro e panettone. Senza dimenticare il classico cenone del 24 dicembre, a base di pesce per 17 milioni di famiglie -osserva Cia-. Proprio in questi giorni, si registra da sempre il consumo più elevato dell’anno di specialità ittiche, che segna un ulteriore balzo del 20% in questo fine 2022, pur con differenze territoriali: capitone in testa al Sud Italia, moscardini e vongole veraci al Nord. Baccalà immancabile ovunque; bene anche alici, triglie, gamberi, sogliole, spigole, sgombri e seppie.
Anche in queste feste, infine, prosecco e spumante Made in Italy supereranno di gran lunga lo champagne – aggiunge Cia – con quasi il 90% dei brindisi tricolori e 95 milioni di bottiglie pronte a essere stappate da Natale a Capodanno.
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