Borgolieto, il presepe di Pasquali
per Franco e Annunciata Bianchi
“Quest’anno – conclude Paride - mi sono dedicato al presepe pensando a due care persone, Franco e Annunciata Bianchi a cui lo dedico con immenso affetto”
Esiste una preghiera, di cui non si conosce l’autore, che fa così:
“Signore, questa sera ti chiedo una cosa grande, eppure semplice…Hai presente quelle piccole e disadorne chiese di campagna? Ecco, ti chiedo di poter essere come loro. Vediamo… Rendimi semplice, senza nulla di appariscente, pratico e concreto, accogliente pur nella sobrietà di pietre mal squadrate ma messe insieme ad arte, come nel più raffinato dei mosaici. E poi pronto a tutto: sia ad essere amato, come ad essere abbandonato, proprio come capita, purtroppo, a queste chiesette sperdute nel verde. Donami Signore di essere forte nelle intemperie della vita: queste chiesette sono dei colossi! Hanno passato centinaia di stagioni, ed è vero, sono scalfite e segnate dal tempo, ma le loro fondamenta non si sono mosse di un millimetro. Anch’io, Signore: nulla mi faccia indietreggiare, nulla tolga mai dalle mie labbra un sorriso sincero e gioioso”.
Queste parole sembrano scritte per la chiesetta di San Benetto sita in Gussola, conosciuta anche come la Chiesa di Borgolieto. Ne nutrono un amore particolare gli abitanti di Gussola che ne hanno sofferto la chiusura durata circa dieci anni, anni in cui degrado, abbandono e vandalismo l’hanno quasi resa un rudere.
Per volere di Don Roberto Rota viene riaperta, per ospitare eventi e incontri culturali, circa un paio di anni fa dando vita ad un pronto ed entusiasta comitato di volontari; tra questi Franca Filippazzi e Giusanna Martelli sono particolarmente agguerrite nell’intento di ridare vita alla chiesina che le ha viste bimbe, adolescenti e spose. Subito viene ripulita, il prato curato e riparate le finestre. Per il restauro, e tanto ce ne sarebbe da fare, non da ultimo la Madonna col Bambino attribuito alla bottega del Ghislina, dipinto alla parete dell’oratorio adiacente, purtroppo mancano i fondi.
Lei, nonostante l’abbondono di anni e le profonde ferite che ne sono conseguite, è ancora lì in tutta la sua dignità, lei che fu parrocchia di una comunità, teatro di preghiera, celebrazioni eucaristiche, matrimoni e sacramenti, lei che fu simbolo di una terra avvolta dalle nebbie e dalla canicola della bassa, faro per la sua gente e custode delle sue tradizioni, fu, ed è luogo del cuore oltre che di culto.
In perfetta armonia col verde circostante è un angolo in cui la spiritualità si accende e si ravviva: “non serve essere credenti – spiega Giusanna – la natura, la pace, le luci soffuse, spingono magicamente all’introspezione e alla tranquillità chiunque vi entri”. Il comitato ha in serbo progetti culturali da svolgere nella chiesa affinché torni ad essere centro di aggregazione e segno distintivo della vita di un paese. Alcune iniziative hanno già avuto luogo altre sono in cantiere e prevedono svariate collaborazioni con scrittori, musicisti, artisti, scuole, associazioni e con l’amministrazione comunale, guidata dal Sindaco Stefano Belli Franzini disponibile a dare sostegno.
Il periodo di Natale vanta un aiuto di tutto prestigio, quello di Paride Pasquali col suo presepe, inaugurato dallo splendido coro dei Joy Voices. Paride Pasquali, nome conosciuto grazie alla capacità di muoversi all’interno di molteplici forme d’arte; da qualche anno è impegnato anche nella realizzazione di presepi. Inizia dal Santuario della Fontana ma poi si interrompe a causa del covid prima e della crisi energetica poi, così sposta il suo capolavoro nella chiesetta di Borgolieto.
Di dimensioni importanti (8mt x 6mt x 2,20H), è un presepe tradizionale, dotato di effetto giorno/notte, fuoco/acqua, arricchito di rami naturali presi dai boschi, dalle vigne, dalla campagna. La scenografia, completamente ad opera dell’artista, rappresenta la nostra bassa, la nostra golena, i fondali sono realizzati con dipinti di Paride e non manca il pastorello proveniente da Napoli, che con una monetina canta e balla. Curato nei minimi dettagli si apre a chi lo ammira come uno scenario vivo e carico di significato sia nel rappresentare la vita di tutti i giorni sia nel mostrare il senso profondo della natività a cui è stata dedicata una cura minuziosa. A fare da cornice un passe-partout nero contornato di mattoni slegati e crollanti ad indicare il momento complicato che l’umanità intera sta attraversando. Questo presepe non è solo bello – puntualizza Franca – questo presepe è simbolo della rinascita di una piccola chiesetta di campagna sfregiata dal tempo e dagli uomini, che vuole ancora essere, per la sua comunità, luogo di comunione, di fratellanza e di pace”.
E così una chiesina, che pareva dimenticata da tutti, sembra tornare dal passato per restituire vecchi valori perduti portandone di nuovi carichi di speranza. “Quest’anno – conclude Paride – mi sono dedicato al presepe pensando a due care persone, Franco e Annunciata Bianchi a cui lo dedico con immenso affetto”.
Il Presepe si può visitare nei giorni 24/25/26 dicembre e 01 e 06 gennaio dalle ore 15.00 alle 17.00. Per eventuali richieste di aperture straordinarie contattare i seguenti numeri: Giusanna Martelli 3491249085 – Franca Filippazzi 3488576935.
Eventuali offerte verranno impiegate per il consolidamento della parete, ora a rischio, dell’oratorio dove insiste l’affresco della Madonna col Bambino.
Giovanna Anversa