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Psg da record: un 15 su 15 che
fa scalpore (anche a livello nazionale)

A realizzare l’impresa è stato il Psg del girone d’andata guidato da Roberto Pelizzoni, ex Casalese e che ha vissuto questa prima fase di stagione come un riscatto per due. Per lui, esonerato a fine 2021 a Casalmaggiore, e per il club, che arrivava da una brutta retrocessione dalla Prima categoria.

Quindici su quindici. Come nell’anno d’oro di Cavalleri. Che significa poi percorso netto: ma dirlo non è certo come farlo. A realizzare l’impresa è stato il Psg del girone d’andata guidato da Roberto Pelizzoni, ex Casalese e che ha vissuto questa prima fase di stagione come un riscatto per due. Per lui, esonerato a fine 2021 a Casalmaggiore, e per il club, che arrivava da una brutta retrocessione dalla Prima categoria.

“Ce lo aspettavamo? Saremmo stati dei folli e dei presuntuosi a pronosticare 45 punti su 45 a inizio torneo. Sapevamo di essere forti, di dover lottare per il vertice, forse anche di essere favoriti – ammette Pelizzoni – ma da qui a vincere il titolo d’inverno a punteggio pieno ce ne corre. Personalmente mi aspettavo un campionato diverso, ma non vi dirò mai che questo è un torneo facile. Non perché non voglio sminuire il cammino dei miei, ma in primis perché credo davvero che questo girone abbia diverse insidie: con Pescarolo e Casaloldo abbiamo vinto allo scadere – nel primo caso segnando al 90’ e nel secondo con una super parata di Bosoni – ma anche con Cannetese, Pieve 010 e Acquanegra sul Chiese abbiamo faticato non poco. Il bello di questa squadra è che se è in giornata sa vincere di goleada, ma se magari una domenica si fatica sappiamo soffrire e cerchiamo comunque di badare al sodo. Anche se devo evidenziare con orgoglio che, anche in contesti piuttosto bloccati, qualche bella azione l’abbiamo sempre regalata, perché ci piace molto manovrare”.

In attesa di Casaloldo-Pescarolo, che si recupera domenica e che eleggerà la vicecapolista, i punti di vantaggio sono ora 12 e nel caso peggiore per il Psg diventeranno 9. Difficile non parlare di ipoteca sul campionato. “Il calcio insegna che rimonte importanti sono possibili. E il difficile per noi arriva adesso. Dobbiamo sgomberare la mente da sogni strani, come ad esempio “vinciamole tutte”, perché vi dico già che non sarà possibile. Piuttosto dovremo essere bravi a tenere alta la concentrazione, a non mollare un centimetro finché non saremo al traguardo. Dietro hanno iniziato a rosicchiarsi punti a vicenda, è verissimo, ma questo per noi deve essere un incentivo e non un freno”.

Di solito i campionati si vincono in primavera. Avanti di questo passo potreste chiudere i giochi ancora in inverno, ossia prima del 21 marzo (tenendo conto che la giornata numero 24, su 30 totali, si gioca il 19 marzo). “Non faccio questi calcoli, come ho detto. Ragioniamo sempre gara per gara, come è sempre stato. E così facendo sapremo stupirci e anche arrabbiarci, come ad esempio è accaduto per l’unico ko in stagione, subìto in Coppa Lombardia in casa del Soave, che non siamo poi riusciti a ribaltare nel ritorno. Anche per questo dico che uno scivolone può capitare, basta sapersi rialzare”.

Scaramanzia a parte, questo Psg potrebbe fare bene anche in Prima, categoria nella quale – a parte l’anno del sesto posto – ha storicamente sempre sofferto. “Il gruppo è solido, ci sono individualità importanti anche se non mi piace fare nomi (li facciamo noi: Mansouri con 22 gol senza rigori in 15 gare, Veneroni in mezzo, Bosoni in porta, giusto per dirne tre, ndr) e di certo in Prima non sfigureremmo. Ma il dato più importante è legato agli under, che in Lombardia sono già tre in Seconda e pure al piano di sopra, dunque c’è la possibilità di abituarsi a questo passaggio. Ma, come sempre, un passo alla volta”.

Giovanni Gardani

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