Autorità di Bacino: ecco le priorità
inviate al Ministero Infrastrutture
All’indomani di un percorso capillare di condivisione progettuale con le Regioni l’Autorità del Fiume Po ha inviato al Ministero delle Infrastrutture le proposte volte a compensare il deficit idrico nelle aree che hanno evidenziato le maggiori carenze
Alla luce della richiesta aggiornata da parte del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e per concretizzare tutte le azioni propedeutiche ad integrazione delle opere infrastrutturali prioritarie e sostenibili volte a compensare il deficit idrico nelle aree che hanno evidenziato le maggiori carenze, l’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po ha presentato oggi la propria relazione tecnica a conclusione del capillare percorso di condivisione attuato insieme alle Regioni del territorio. Al termine di queste analisi approfondite – con le diverse aree del bacino – e auspicando che, unitamente ad esse, possano anche integrarsi ulteriori e concomitanti azioni attive di sostenibilità in grado di mitigare progressivamente le potenziali crisi di risorsa, i progetti di fattibilità tecnica ed economica presentati come priorità per compensare queste evidenti mancanze idriche risultano essere tre. Le nuove infrastrutture idriche, quando realizzate, potranno contribuire – in modo rilevante su scala distrettuale – alla compensazione dei deficit idrici esistenti, fornendo maggiore e costante fonte di approvvigionamento alle singole zone individuate. Il Decreto del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili prevedeva la possibilità di finanziare, in prima istanza, un numero massimo di tre interventi; l’Autorità del Po ha comunque inserito, in prospettiva futura e tenendo conto delle molteplici necessità rilevate, anche una scala di priorità aggiuntive per quelle aree del bacino che hanno manifestato questo tipo di esigenze specifiche.
I tre progetti prioritari riguardano nella fattispecie:
- 1) la realizzazione di azioni sinergiche per il soddisfacimento dei fabbisogni idrici della Val d’Enza nelle province di Reggio Emilia e Parma, tra cui la realizzazione di un invaso a scopi plurimi in Val d’Enza;
- 2) la realizzazione di una barriera contro la risalita del cuneo salino nel delta del Po da ubicarsi alla foce del Po della Pila, in provincia di Rovigo;
- 3) la realizzazione di azioni sinergiche per il soddisfacimento dei fabbisogni idrici della valle di Lanzo e della città Metropolitana di Torino, tra cui la realizzazione di un invaso a scopi plurimi in valle di Lanzo.
“Data la complessità degli interventi strutturali proposti – commenta il Segretario Generale di ADBPo Alessandro Bratti –, al fine di assicurare da subito la massima condivisione con il territorio e i portatori di interesse, l’Autorità di Bacino distrettuale del fiume Po incentiverà l’utilizzo dello strumento del Contratto di Fiume, quale sede di confronto, collaborazione e integrazione delle politiche e delle programmazioni in corso, con la finalità di perseguire la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali, unitamente alla salvaguardia del rischio idraulico e contribuendo così allo sviluppo locale di tali aree”.
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