Gussola, il Comune batte Vodafone
anche al Consiglio di Stato
"Un risultato importante - sottolinea il primo cittadino - che premia la tenacia dell’Amministrazione nel tutelare i propri diritti. Una scelta non facile su una partita che riguarda molti enti locali. Ben venga la tecnologia, ben venga l’aumento delle reti ma ciò deve avvenire nel rispetto dei territori e dei contratti".
Il Consiglio di Stato, con la sentenza n.8874 del 2022, nel confermare la sentenza n.81 del 2020 del TAR Brescia, ha condannato Vodafone a risarcire al Comune di Gussola il canone di affitto dell’area locata alla Compagnia telefonica per il periodo 2011-2008. Dopo un intervento del Legislatore del 2016, la Ditta pretendeva di potere pagare un canone estremamente ridotto oltre che doversi restituire l’importo a suo tempo versato al Comune nel periodo decorrente dal 2003 fino al 2011.
Complessivamente, il Comune era chiamato a rimborsare alla Vodafone oltre 100.000 euro, mentre il Comune, a sua volta, chiedeva il dovuto pagamento, a proprio favore, di un importo vicino ai 75.000 euro. Insomma, una differenza di 175.000 euro complessivi. Entrambe le sentenze hanno, però, dato piena ragione al piccolo Comune, vittorioso di fronte ad una multinazionale. “Tale successo – spiega il sindaco Stefano Belli Franzini – conforta chi, come lo scrivente, nel coltivare gli interessi dei propri cittadini crede nella giustizia. A tale proposito, sono state riconosciute definitivamente le ragioni del Comune da parte della giustizia amministrativa (parafrasando, non c’è solo un giudice a Berlino, dato che l’abbiamo trovato sia a Brescia che a Roma!)”.
“Un risultato importante – sottolinea il primo cittadino – che premia la tenacia dell’Amministrazione nel tutelare i propri diritti. Una scelta non facile su una partita che riguarda molti enti locali. Ben venga la tecnologia, ben venga l’aumento delle reti ma ciò deve avvenire nel rispetto dei territori e dei contratti. Troppo spesso i piccoli comuni si sono trovati contro i grandi colossi delle telecomunicazioni. Il nostro obiettivo era quello di far rispettare i nostri diritti, grazie all’ottimo lavoro dell’Avvocato Bezzi ciò è stato possibile, prima al TAR ed ora anche al Consiglio di Stato”.
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