Caso Saman, in Pakistan nuovo
rinvio per l’estradizione del padre
Alla prima udienza mancava l'avvocato di Shabbar Abbas, stavolta era assente il giudice. E il processo slitta ancora
Nuovo rinvio, a Islamabad in Pakistan, dell’udienza per la questione dell’estradizione di Shabbar Abbas. Il 46enne è accusato dalla Procura di Reggio Emilia di aver ordinato l’omicidio della figlia Saman (scomparsa da Novellara nel 2021) per il rifiuto della giovane ad un matrimonio combinato.
IL SECONDO RINVIO IN PAKISTAN – Shabbar era comparso in tribunale una prima volta lo scorso 28 novembre, dopo essere stato arrestato 13 giorni prima dalla Polizia del Punjab, che aveva messo fine alla latitanza di circa un anno e mezzo dell’uomo. In quella occasione a provocare la “fumata grigia” era stata l’assenza del suo avvocato. Oggi è di nuovo tutto slittato a data da fissare a causa di un congedo preso dal giudice.
ANCORA LATITANTE LA MADRE DI SAMAN – Il nodo dell’estradizione è però soprattutto diplomatico, perché tra Italia e Pakistan non esistono accordi bilaterali. Il padre di Saman è stato il quarto dei cinque parenti della ragazza a finire nelle mani delle forze dell’ordine. Uno zio e due cugini affronteranno un processo il 10 febbraio a Reggio Emilia. Latitante e ricercata rimane invece la madre della 18enne, Nazia Shaeen.
Agenzia DIRE