Economia

Storti Spa amplia: nell'azienda di
Motta ecco nuovi posti di lavoro

"Ad oggi contiamo 132 dipendenti e siamo in ricerca costante di nuove risorse da introdurre nei vari reparti aziendali, tra la produzione, ufficio tecnico e reparto service. In relazione al doppio ampliamento, abbiamo attivato procedure specifiche di ricerca e selezione del personale" ha spiegato Gianluca Storti. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

Fondata nel 1960, l’azienda nasce producendo dapprima piccoli macchinari orientati alla falegnameria o alla piccola segheria. Negli anni Settanta l’azienda inizia a proporre piccole linee semi-automatiche per la segheria del piccolo tronco. Negli anni Ottanta si cominciano anche a produrre le prime chiodatrici per pallet. Da allora le necessità del mercato sono mutate e la Storti è sempre stata in grado di soddisfarle e oggi si presenta sul mercato con un’ampia gamma di tecnologie che copre tutta la filiera, dal tronco al pallet finito.

La capacità di intuire in anticipo la direzione di crescita del mercato, la passione per l’innovazione e la flessibilità sono, da sempre, gli elementi chiave dello sviluppo aziendale. La Storti esporta attualmente tra l’80 e il 90% della propria produzione e vanta impianti in ogni continente. Nella conferenza di venerdì ha voluto condividere con la comunità territoriale gli sviluppi degli ultimi anni e le prospettive future, grazie ad una attenta analisi del mercato mondiale e dei clienti target.

QUI SOTTO L’INTERVISTA A GIANLUCA STORTI, TITOLARE DELL’AZIENDA

“L’azienda – spiega Gianluca Storti, il titolare – sta impostando un importante processo di sviluppo legato a nuove commesse internazionali. La programmazione della produzione e consegne sono programmate per i prossimi 2 anni, questo ci ha portati ad un evidente necessità non solo di ampliare i nostri spazi produttivi ma anche dell’ampliamento del nostro organico. La Storti S.p.A. durante l’ultimo decennio ha dimostrato una costante crescita del fatturato aziendale e le vendite a livello mondiale sono in continuo e graduale aumento”.

“Gli spazi occupati dalle unità produttive – è stato spiegato – sono 12.700 mq e la Storti S.p.A. si sta organizzando a costruire le nuove aree produttive.
Step 1 – il capannone a Malagnino che viene convertito in un’area produttiva di 1.500 mq.
Step 2 – nuovo terreno a Motta Baluffi di 25.000 mq di cui 2.760 mq saranno destinati alla produzione e collaudo dei nuovi macchinavi e allo stoccaggio del materiale necessario per l’avanzamento della produzione.

Ad oggi contiamo 132 dipendenti e siamo in ricerca costante di nuove risorse da introdurre nei vari reparti aziendali, tra la produzione, ufficio tecnico e reparto service. In relazione al doppio ampliamento, abbiamo attivato procedure specifiche di ricerca e selezione del personale.

Le figure più ricercate sono: operatori macchine controllo numerico, saldatori a filo, progettisti meccanici, progettisti tecnico-meccanici per studi di fattibilità e offerte, progettisti tecnico meccanici per fondazioni, montatori meccanici, installatori trasfertisti prevalentemente meccanici, programmatori automazione industriale (PLC), elettricisti esperti di cablaggio elettrico e/o cablaggio a bordo macchina, Addetto pianificazione di produzione, Project Manager. I cv saranno attesi all’indirizzo hr@storti.it.

Cerchiamo personale qualificato, ma sul profilo di montatore meccanico riteniamo di inserire anche persone che non hanno formazione o esperienza specifica nell’ambito tecnico. Abbiamo in cantiere a questo proposito il progetto “Academy” in collaborazione con MAW, che sarà uno strumento indispensabile per sviluppare ulteriormente l’azienda”.

QUI SOTTO L’INTERVISTA A SERENA RUGGERI, VICEPRESIDENTE ASSOCIAZIONE INDUSTRIALI CREMONA

“Un’altra partnership – ha concluso Storti – è stata avviata con la fondazione di formazione professionale post diploma ITS di Cremona. Come ritiene la stessa fondazione ITS “Il vantaggio principale deriva proprio dalla partecipazione delle imprese a programmi di formazione ITS ed è rappresentato proprio “dalla rispondenza dei percorsi formativi ai profili richiesti dal mercato del lavoro (30%), dalla possibilità di poter contare su risorse con una formazione di qualità e personalizzata (25%) in grado di integrare formazione tecnico scientifica e sviluppo di soft skill quali: lavorare in gruppo, capacità di problem-solving etc.”

QUI I PROFILI RICERCATI

redazione@oglioponews.it (video Alessandro Osti)

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