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Piadena, minoranza: "Sul raddoppio
serviva un consiglio aperto"

Si sono ritrovati nella sede piadenese del Partito Democratico per fare un bilancio dell’anno 2022 e in generale dell’operato della minoranza consiliare fino a questo momento, ma anche per criticare l’operato della maggioranza in particolare per quanto concerne le novità legate alla progettazione del raddoppio ferroviario.

Si sono ritrovati nella sede piadenese del Partito Democratico per fare un bilancio dell’anno 2022 e in generale dell’operato della minoranza consiliare fino a questo momento, ma anche per criticare l’operato della maggioranza in particolare per quanto concerne le novità legate alla progettazione del raddoppio ferroviario della Mantova-Cremona-Milano, che proprio a Piadena Drizzona concluderà il suo primo lotto.

“Domenica abbiamo organizzato il nostro ultimo banchetto esplicativo aperto ai cittadini dell’anno solare – hanno spiegato i consiglieri Ivana Cavazzini, Nicola Ricci, Andrea Cantoni e Andrea Volpi – e abbiamo sostanzialmente tirato le somme della nostra attività amministrativa. Una trentina di interrogazioni da inizio mandato, tre mozioni diverse e con tematiche attuali, ma sempre respinte. Al di là dei numeri, crediamo di essere stati anche propositivi, nonostante il muro eretto dall’amministrazione: abbiamo portato in consiglio il tema della solidarietà alle donne afgane, abbiamo proposto il progetto “Amico Albero”, adottato anche dal comune di San Daniele Po, abbiamo parlato di sicurezza sui treni, tenendo conto che Piadena Drizzona è uno snodo centrale di diverse linee, abbiamo lavorato su diversi fronti, senza essere ascoltati”.

Il modus operandi della giunta Priori però dà fastidio alla minoranza per una tematica diversa, ossia il raddoppio ferroviario. “Ci sono novità che sono passate quasi sotto silenzio e che invece andavano spiegate alla cittadinanza, in particolare a chi vive sulle strade interessate dalle modifiche. Con la sparizione dei passaggi a livello, Piadena Drizzona rischia di essere un paese tagliato a metà, ma questa non è ovviamente la soluzione. Si è parlato di una strada di arroccamento in zona Vho, che però avrebbe messo in affanno alcune attività economiche presenti in zona. Poi col commissario De Gregorio si è deciso di cancellare questa soluzione – ma da questo punto di vista le garanzie sono arrivate a parole e non per iscritto, come dovrebbe essere – e di pensare a un incrocio a raso, che però alla cittadinanza giustamente non piace, perché può risultare pericolosissimo”.

Il tema sottolineato dalla minoranza è anche un altro. “Al di là delle soluzioni tecniche, il vero problema è che la giunta non ha presentato – spiegano i consiglieri – i progressi e le modifiche del progetto ai cittadini. Visto il tema così coinvolgente e attuale, sarebbe stato giusto convocare un consiglio comunale aperto, per proporre e ascoltare. O anche solo per illustrare. Quando eravamo in maggioranza su due temi di ampio interesse pubblico e di stretta attualità, ma anche legati al futuro del paese, avevamo convocato proprio due consigli comunali aperti ai cittadini: il primo sulle modifiche alla zona del mercato settimanale e il secondo sullo Sprar per il progetto accoglienza profughi. Ci saremmo aspettati qualcosa del genere anche dalla giunta Priori sul raddoppio ferroviario e sugli sviluppi del progetto”.

Giovanni Gardani

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