Comunale, Il compleanno” (The
Birthday Party) mercoledì 7
Scritta nel 1957 a soli 27 anni, “Il Compleanno” è una delle pièce più apprezzate e rappresentate di Harold Pinter, influenzato dal teatro dell’assurdo di Samuel Beckett e dalla lettura del Processo di Franz Kafka
Dopo la fortunata edizione di “Ritorno a casa”, Peter Stein, protagonista della regia italiana e internazionale, torna ad Harold Pinter con un altro capolavoro: “Il compleanno” (The Birthday Party)” in scena mercoledì 7 dicembre, alle ore 21, al Teatro Comunale di Casalmaggiore, nell’ambito della Stagione 2022-2023, diretta da Giuseppe Romanetti, realizzata dal Comune di Casalmaggiore, con il sostegno della Regione Lombardia.
In questa produzione, in cui splendida protagonista femminile è Maddalena Crippa, assieme ad altri interpreti che da tempo collaborano con il regista, come Gianluigi Fogacci e Alessandro Averone, ai quali si uniscono Fernando Maraghini, Alessandro Sampaoli, Elisa Scatigno, il regista tedesco si misura nuovamente con l’universo pinteriano.
Scritta nel 1957 a soli 27 anni, “Il Compleanno” è una delle pièce più apprezzate e rappresentate di Harold Pinter, influenzato dal teatro dell’assurdo di Samuel Beckett e dalla lettura del Processo di Franz Kafka, di cui lo stesso Pinter realizzò nel 1993 una sceneggiatura cinematografica.
La trama vede Meg e Petey Bowles, proprietari di una pensioncina al mare, ospitare Stanley Webber, rifugiatosi in quel luogo sperduto per sfuggire a una organizzazione mafiosa. La situazione di Stanley peggiora all’arrivo di Golberg e Mac Cann, che lo conoscono bene e non perdono tempo a interrogarlo, spingendolo oltre il limite della sopportazione umana. Il culmine è raggiunto durante la festa di compleanno organizzata dai Bowles per Stanley… La vicenda parte da una situazione apparentemente innocua per poi sfociare nell’inverosimile per via dei suoi personaggi, individui paurosi, isolati dal mondo in uno spazio ristretto, infelici ma al sicuro. Fintantoché non arriva qualcosa o qualcuno, a scuotere il loro pertugio e a rappresentare una minaccia, un teatro che mette in scena individui soffocati dalla repressione, spesso neanche consapevoli della loro condizione, anzi convinti di essere in effetti uomini totalmente liberi.
«I 63 anni che sono passati dalla creazione del “Compleanno” di Harold Pinter – scrive il regista – non hanno tolto niente del suo effetto enigmatico ed inquietante. Un tipo perdente con un passato non molto chiaro è raggiunto da questo passato, messo sotto terrore e con forza cambiato in un uomo che segue rigorosamente le regole ferree della vita quotidiana. L’atmosfera di una minaccia continua non smette mai – come nella vita di tutti noi – di dominare qualsiasi azione, La domanda: chi siamo noi? Alla quale non possiamo mai rispondere perché una falsa o oscura memoria si mischia con la nostra voglia di metterci in scena, sta al centro di questo compleanno d’orrore».
Peter Stein è uno dei più importanti registi teatrali e operistici in Europa. Ha raggiunto il successo con il Münchner Kammerspiele e si è affermato negli anni Settanta come direttore artistico della Schaubühne am Lehninerplatz di Berlino. Nato a Berlino nel 1937, si forma presso il liceo Lessing di Francoforte; a Monaco frequenta il Münchner Kammerspiele e rimane particolarmente colpito dagli spettacoli allestiti sotto la direzione di Fritz Kortner. Dopo aver completato gli studi, lavora come assistente di Kortner fino a quando, nel 1967, gli viene offerta l’opportunità di dirigere il suo primo spettacolo. La messinscena di Saved di Edward Bond riscuote immediatamente un enorme successo. L’anno seguente, tuttavia, Stein si dimette in seguito allo scandalo suscitato dalla sua spregiudicata interpretazione politica del Discorso sul Vietnam di Peter Weiss. Nel 1970, insieme alla sua compagnia, si trasferisce a Berlino, dove è cofondatore della Schaubühne am Halleschen Ufer (oggi HAU). Qui ha la possibilità di affermarsi e di lavorare con gli attori Jutta Lampe, Edith Clever e Bruno Ganz. Alcune delle produzioni più importanti di questo periodo sono Peer Gynt di Ibsen (1971), Il Principe di Hombourg di Heinrich von Kleist (1972), Esseri ingannevoli in via di estinzione di Peter Handke (1974) e Nemico di Classe di Nigel Williams (1981), oltre all’adattamento teatrale, nel 1980 a Berlino, dell’Orestea di Eschilo (riallestito nel 1994 in russo a Mosca), considerata la sua produzione più importante. Nel 1985 come regista‐ospite dirige importanti produzioni internazionali di prosa e opera lirica. I suoi allestimenti delle opere di Cechov (Tre Sorelle, del 1984, sempre per la Schaubühne, Il Giardino dei Ciliegi, 1989 e 1996, e Zio Vanja, 1996) riscuotono un enorme successo. Dal 1992 al 1997 è responsabile alla programmazione teatrale del Salzburger Festspiele. Dirige, in occasione dell’Expo 2000 di Hannover, Faust di Goethe, un progetto che coinvolge 80 interpreti per una durata di due giorni, con repliche a Berlino e a Vienna nel 2001. Nel 2007 si misura nuovamente con la produzione di un colossal, l’intero ciclo di Wallenstein di Friedrich Schiller, spettacolo di 10 ore con Klaus‐Maria Brandauer nel ruolo del protagonista.
Peter Stein vive attualmente in Italia con la moglie, l’attrice Maddalena Crippa. Nel 2005 dirige Medea di Euripide, andata in scena a Siracusa ed Epidauro, Blackbird di David Harrower (2006) e Troilo e Cressida (due delle numerose produzioni del Festival di Edimburgo 2007), Elettra di Sofocle ad Epidauro e La brocca rotta di Kleist a Berlino nel 2008. Tra le opere liriche si segnalano: Mazepa di Tchaikovskij (2006), Eugene Onegin (2007) e Dama di picche per la Lyon Opera House; Il Prigioniero di Dallapiccola e Il castello del duca Barbablù di Bartók (2008) al Teatro alla Scala di Milano e a Vienna; Lulu di Alban Berg (2009), ancora per la Lyon e successivamente riallestito a Milano. I demoni, tratto dal romanzo di Dostoevskij, va in scena in anteprima (maggio 2009) nella sua tenuta di San Pancrazio, in Umbria e successivamente a Milano e in tournée mondiale nel 2010. Nel febbraio 2010 vince il Premio Ubu come “spettacolo dell’anno”. Durante i 40 anni della sua carriera, Peter Stein è stato insignito di numerose onorificenze internazionali, compresa la nomina di Commandeur de l’Ordre des Artes et Lettres et Chevalier de la Légion D’Honneur di Francia. Ha ricevuto inoltre la laura honoris causa dagli atenei di Edimburgo, Valenciennes, Salisburgo, Roma e Jena. È stato decorato con l’Ordine al Merito di Germania e con la Medaglia Onoraria della città di Salisburgo.
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