Gussola, inaugurata la panchina
rossa, un simbolo contro la violenza
La cerimonia è iniziata con tre brevi citazioni (fatte dal vice sindaco Doris Bia e dai consiglieri Quarenghi e Depietri. Particolarmente significativa la dedica che Doris Bia ha voluto fare a Saman Abbas. GUARDA IL VIDEORACCONTO DELLA GIORNATA
E’ stata piazzata in un punto importante della città. Davanti alle scuole, a fianco del palazzo Comunale, sul confine del quadrato di quella piazza Comaschi che è centro nevralgico della comunità. In un giorno triste per la dipartita di Sante Gerelli che tanto ha dato a Gussola un momento bello, di condivisione e di speranza.
La panchina rossa è parte integrante del tessuto urbano. Un simbolo della lotta alla violenza sulle donne. Un simbolo dell’impegno della parte sana della comunità a stringersi attorno a chi la violenza la subisce per far sentire le persone meno sole. Gussola – l’amministrazione come le realtà associative che la compongono – ha una componente femminile ben nutrita. E che sia uno dei motivi per i quali Gussola è un comune che tanto fa e tanto propone é evidente.
Una cerimonia semplice quella dell’inaugurazione della panchina. C’erano oltre al sindaco Stefano Belli Franzini e alle rappresentanti dell’Amministrazione gussolese Doris Bia (Vice sindaco), Anna Caterina Quarenghi e Sabrina Depietri la prima cittadina di Torricella del Pizzo (altro comune che insieme a Gussola fa parte dell’unione dei comuni Terrae Fluminis) Sigrid Bini, poi c’era la responsabile del Concass Cristina Cozzini, MIA con la sua presidente Annise Grandi, le donne della Casa del Popolo e poi ancora i vertici religiosi e militari.
La cerimonia è iniziata con tre brevi citazioni (fatte dal vice sindaco Doris Bia e dai consiglieri Quarenghi e Depietri. Particolarmente significativa la dedica che Doris Bia ha voluto fare a Saman Abbas, la giovane ragazza probabilmente uccisa dai suoi stessi parenti a pochi chilometri da qui per aver rifiutato un matrimonio combinato. Poi è toccato ad Annise Grandi, presidente di MIA, spiegare l’importanza e il faticoso lavoro oscuro dei Centri Antiviolenza, lavoro che non è solo quello che si fa occupandosi delle donne vittime di violenza ma anche quello con i figli. Un lavoro coordinato con tutti gli enti preposti, forze dell’Ordine e servizi sociali.
CRISTINA COZZINI (CONCASS) – “Da direttrice, da donna e da responsabile dei servizi sociali non posso che ringraziare queste occasioni, l’amministrazione in primo luogo, perché queste occasioni permettono non solo di posizionare un simbolo forte rivolto a tutta la cittadinanza ma permette di porre l’attenzione su un tema e un problema che purtroppo è un problema anche e a volte strutturale. Questo non è un problema solo della donna o di chi vive un problema di violenza, questa è una problematica che deve riguarrdare tutti noi. Se vogliamo davvero essere una comunità questo problema deve riguardare tutti noi. Ci dobbiamo tutti responsabilizzare, e soprattutto anche nei confronti delle nuove generazioni. Con i nostri comportamenti, dobbiamo lavorare tutti insieme e questo lo possiamo fare se ci diamo una mano l’uno con l’altro. Io ho un desiderio, che ci sia una panchina rossa in ogni comune di questo territorio, e su questo cercheremo di lavorare”.
SIGRID BINI (SINDACO TORRICELLA DEL PIZZO) – “Sono molto contenta di partecipare a questa bellissima iniziativa, l’inaugurazione di una panchina. Una panchina che ha un colore particolare, ha un colore rosso, ed è un colore vivace, un colore che si vede, che fa la differenza. Vorrei che questa panchina potesse essere uno strumento che aiuti chiunque si avvicinerà a questa panchina, coloro che vedranno il numero che c’è sopra, il numero di emergenza che mi auguro possa essere utilizzato qualora ci fosse bisogno, senza paura e senza vergogna. Mi auguro sia uno strumento importante, uno strumento sociale. Ringrazio il sindaco di Gussola e colgo l’iniziativa della dottoressa Cozzini di avere una panchina come questa in tutti i comuni. Quello della violenza sulle donne è un fenomeno diffuso davvero ovunque, è in mezzo a noi, e deve essere estirpato dalla base, preso prima che sia troppo tardi”
STEFANO BELLI FRANZINI (SINDACO DI GUSSOLA) – Il primo cittadino ha evidenziato la posizione strategica della panchina, posizione scelta non a caso. Centrale, in prossimità di strutture pubbliche, in prossimità della piazza in un luogo accessibile a tutti. “Bisogna partire dalle giovani generazioni, bisogna partire da un salto a livello culturale, oltre che umano. Il fatto che la panchina sia davanti alle scuole è un messaggio ai nostri studenti, ai nostri ragazzi. In questi giorni le istituzioni a livello nazionale hanno detto che si avvierà una bicamerale per la discussione sulla violenza di genere. Io auspico che non siano solo chiacchiere, non siano solo promesse politiche, ma che sia un avvio concreto e corretto a livello istituzionale a livello legislativo. Siamo in uno stato di diritto. Noi come amministrazioni abbiamo il dovere di sensibilizzare e il compito di essere presenti e di far presente che questa situazione è in tutte le comunità. Auspico che questo fenomeno possa davvero diminuire, che ci sia un’inversione di rotta. Me lo auguro con tutto il cuore. Sta nella coscienza di ognuno, sta nella volontà degli individui e sta nella forza delle donne di non aver paura. E’ nel garantire la tutela e la protezione della donna che il legislatore deve farsi sentire”.
Al termine il parroco ha recitato un’Ave Maria a benedizione della panchina. Una panchina che è un simbolo per credenti o meno, per tutti: per tutti coloro che credono che la violenza possa e debba essere bandita da ogni società che si considera civile.
Nazzareno Condina