Ponte di San Matteo, il confronto in
Prefettura; Bailey i tempi son lunghi
La Prefettura ha disposto accertamenti sulla rete viaria a opera della Polizia Stradale, la quale ha riscontrato effettive problematiche di circolazione sulle strade alternative
La mancanza di sicurezza lungo le strade alternative e la priorità del tema dell’incolumità delle persone sono stati i temi principali di cui si è parlato martedì pomeriggio in Prefettura a Mantova relativamente al ponte provvisorio che i vari Enti – su primo impulso da parte del Comune di Viadana, che ha già accantonato 80mila euro per l’eventuale posa – vorrebbero posizionare per tutta la durata dei lavori al ponte sul canale Ceriana, in località San Matteo delle Chiaviche, temporaneamente chiuso a causa del grave stato di ammaloramento del manufatto.
Alla riunione erano presenti il prefetto Gerlando Iorio – che si è molto interessato della situazione anche con i rappresentanti dell’Esercito presenti, sottolineando la problematica in essere – con i viceprefetti Giorgio Spezzaferri e Angelo Araldi, il presidente della Provincia Carlo Bottani con l’ing. Antonio Covino e il geom. Lorenzo Bettoni, il sindaco di Viadana Nicola Cavatorta con l’assessore ai Lavori Pubblici Ivan Gualerzi, per la Polizia Stradale il Comandante Laura Patrizi. Erano inoltre collegati in videoconferenza il Col. Renganeschi per il Comando Truppe Alpine di Bolzano, il Col. Ricco per il X Regg. Genio Guastatori di Cremona, la consigliera provinciale e comunale Donatella Panizzi.
La riunione si è concentrata su due problematiche principali: la possibilità di installare un ponte provvisorio e la necessità di mettere in sicurezza i percorsi alternativi. Da un lato, constatata la chiusura del ponte sul canale Ceriana e le tempistiche previste per la sua riparazione necessaria alla riapertura al traffico veicolare e pedonale, si è fatto il punto sull’iter per la posa di un ponte provvisorio di tipologia Bailey. In tal senso, il Col. Renganeschi ha sottolineato come i costi stimati (superiori ai 200mila euro) siano incomprimibili poiché riferiti al costo fisso del personale, venti unità, e alle giornate di effettivo lavoro richieste per la posa di un ponte di 36 metri su un canale le cui sponde vanno comunque rinforzate con manufatti di cemento che, dopo essere stati realizzati, esigono un tempo di attesa di quasi un mese prima di poter essere utilizzati. Il Colonnello stima pertanto che possano decorrere circa due mesi per poter ottenere il pieno allestimento del ponte provvisorio, una volta ricevuta l’eventuale adesione da parte del Comune di Viadana. Sia i rappresentanti del Comune che della Provincia, che ha già messo a capitolo 700mila euro per la riparazione straordinaria del ponte sul canale Ceriana, sono concordi nel proseguire l’iter al più presto sui tavoli regionali (dove l’assessore Guido Bertolaso ha già ricevuto il fascicolo) e ministeriali. D’altro canto il presidente Bottani ha auspicato l’utilizzo delle prerogative di Protezione Civile che a livello regionale, ove compatibili, consentirebbero di acclarare l’oggettiva grave situazione creatasi, ponendo così tutte le autorità nella condizione di intervenire con oneri ridotti o annullati. Questo perché, sottolinea Bottani, vi sono in gioco gravi e irrinunciabili esigenze di sicurezza e incolumità delle persone.
A questo tema si allaccia quello relativo alle strade alternative, sostanzialmente una viabilità imperniata su strade arginali strette e pericolose. La Prefettura ha disposto accertamenti sulla rete viaria a opera della Polizia Stradale, la quale ha riscontrato effettive problematiche di circolazione sulle strade alternative. Problematiche che si amplificano soprattutto quando si incrociano mezzi pesanti e ogni volta che si immettono autocarri, mezzi agricoli, autobus e scuolabus, come di frequente avviene. Per risolvere almeno parzialmente questa situazione, già dalla giornata odierna gli uffici comunali preposti stanno lavorando per formulare una riorganizzazione temporanea del transito sulle strade arginali. Il decreto, da pubblicare tramite ordinanza, intende regolamentare a fasce orarie il passaggio dei mezzi pesanti e di quelli agricoli, nonché delle automobili di passaggio (escluse quelle dei residenti), in modo da ridurre il traffico nelle ore di punta e rendere più sicuro il passaggio tanto degli automezzi quanto, in particolar modo, di autobus e scuolabus. Tale soluzione, come detto, è attualmente in fase di elaborazione.
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