Cassonetti a fuoco: ancora i baby
teppisti (e c'è un'indagine in corso)
Altri due episodi che si aggiungono a una lunga lista, che comincia a diventare scoraggiante anche per le autorità e le forze dell’ordine, le quali hanno comunque il compito di non demordere e al contempo la necessità di non essere lasciate sole.
Sono tornati alla carica, nei giorni scorsi, dando fuoco a cassonetti prima in via Dosso, poi in via Mozart, sempre comunque nel centro di Bozzolo. Dopo un periodo – nemmeno troppo prolungato in verità – silente, le baby gang sono tornate in azione.
Gesti al solito stupidi e senza senso, per il semplice e perverso gusto di distruggere e devastare quello che è comunque patrimonio pubblico. Le telecamere ci sono, ma il rischio è che, dietro i volti travisati, non si riesca a dare un’identità agli autori, pur dovendo rimarcare che il cerchio si sta stringendo attorno a una cerchia di minorenni, dai 13 ai 17 anni, già protagonisti di vandalismi in altre zone del paese.
Contro gli stessi è già in corso un procedimento della Procura dei minori di Brescia, dato che una prima denuncia era già arrivata in passato, ma da allora – coi tempi non velocissimi della giustizia – nulla sembra essere cambiato, o meglio nulla scoraggiare i giovanissimi teppisti. Ammesso che siano sempre loro (come è probabile) e non altri emulatori. Altri due episodi che si aggiungono a una lunga lista, che comincia a diventare scoraggiante anche per le autorità e le forze dell’ordine, le quali hanno comunque il compito di non demordere e al contempo la necessità di non essere lasciate sole.
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