Lutto nel rugby, si è spento Alfredo
Gavazzi. Il cordoglio di Viadana
"Alfredo era un carattere forte, a tratti difficile, ma è stato prima di tutto un grande manager nell’industria che ha cercato di portare nel movimento i criteri che avevano ispirato la propria vita professionale"
Un grave lutto per il mondo del rugby. Si è spento, a 72 anni, Alfredo Gavazzi. Imprenditore d’eccellenza e soprattutto uomo innamorato del rugby era tra i fondatori del Rugby Calvisano. Un team che è stato poi capace di affermarsi tra il 2005 e il 2019 conquistando per ben sette volte il titolo di campione d’Italia. Per 9 anni – dal 2012 al 2021 – Gavazzi era stato anche presidente FIR, Federazione Italiana Rugby e membro di World Rugby. Era malato da un po’ di tempo ed una caduta estiva, con rottura del femore, ne ha piegato e per sempre l’energia.
Lo hanno ricordato oggi in tanti. Tra gli altri, con un bellissimo messaggio, i rivali di sempre del Rugby Viadana: “In questo momento il cordoglio e la commozione rischiamo di prendere il sopravvento. Commentare la scomparsa di Alfredo Gavazzi non è facile. Ci sarebbero troppe cose da dire. Alfredo ha rappresentato la storia del rugby italiano e Lombardo in modo significativo e indimenticabile. Crediamo sia giusto ricordarlo come un grande uomo di sport che ha reso altrettanto grande un piccolo club di provincia. Una storia molto simile, per certi, versi a quella di Viadana. Ed è proprio l’accesa rivalità di Calvisano con Viadana ad aver segnato gli ultimi 40 anni del rugby Lombardo e nazionale. Una rivalità al limite dello scontro, non solo sul campo. A nostro giudizio una storia bellissima di sport e di campanili sportivi che ha portato due piccole realtà lontane dai grandi centri urbani ad essere punto di riferimento del movimento ovale, anche a livello internazionale. Una storia di grande passione che perde un componente fondamentale ma che ci auguriamo non finisca. Alfredo era un carattere forte, a tratti difficile, ma è stato prima di tutto un grande manager nell’industria che ha cercato di portare nel movimento i criteri che avevano ispirato la propria vita professionale. Non sempre abbiamo condiviso le sue scelte ma riteniamo sia utile guardare a quel modello con rinnovato e costruttivo spirito critico. Se ne è andato un amico del rugby e un grande avversario di Viadana e ci teniamo a ribadire che per chi intende lo sport in modo appropriato, un avversario non è mai un nemico. In campo come nella vita. Ci mancherà il confronto con Alfredo. Alla sua famiglia e agli amici di Calvisano, vadano le nostre più sentite condoglianze“.
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