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Palazzo Abbaziale, tanto orgoglio:
grande festa con l'inaugurazione

Un modo per dire che questo Palazzo dev’essere di tutti, magari una nuova casa della cultura. Intanto il più è fatto ma due stanze su dodici vanno ancora recuperate. Perché non completare l’opera? La spinta, in tal senso, è anche del Lions Club Casalmaggiore. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

Erano partiti dal semplice recupero dello scalone, sontuoso e solcato in secoli diversi anche dai nobili di tutta Italia. Era il 2009, il parroco era il compianto don Alberto Franzini, e nessuno poteva immaginare cosa avrebbe rivelato il palazzo Abbaziale, ormai in disuso dal Secondo Dopoguerra ma che fino a quel momento era la dimora del parroco abate di Casalmaggiore.

Don Cesare Nisoli e infine don Claudio Rubagotti hanno proseguito il lavoro, portandolo a termine: si doveva semplicemente rimettere in ordine alcune stanze, e invece sotto la coltre marroncina stesa con molta disinvoltura nell’Ottocento da qualcuno che evidentemente non apprezzata gli affreschi, ecco la meraviglia. Un recupero portato a termine su progetto del geometra Stefano Busi, coinvolgendo lo Studio Blu e soprattutto grazie al finanziamento di Fondazione Cariplo.

L’inaugurazione è avvenuta dall’antico ingresso per il Palazzo, su via Guerrazzi, altra parte recuperata in questo caso grazie a Fondazione Comunitaria. Sintomatico e simbolico il fatto che il Palazzo Abbaziale sia stato prima riaperto al pubblico, con le giornate del Fai del 15 e 16 ottobre, e poi inaugurato con le autorità, questo sabato. Un modo per dire che questo Palazzo dev’essere di tutti, magari una nuova casa della cultura. Intanto il più è fatto ma due stanze su dodici vanno ancora recuperate. Perché non completare l’opera? La spinta, in tal senso, è anche del Lions Club Casalmaggiore

G.G. (video Alessandro Osti)

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