Viadana, amministrazione in lutto
per la morte di Maria Marcheselli
Un grave lutto sconvolgeva la vita di Maria Marcheselli quando la figlia Renata (1942-1963) moriva giovanissima in un incidente d’auto. Maria, dopo aver trascorso diversi anni a Milano, rientrava a Viadana e, rimasta sola dopo la scomparsa del fratello, trovava conforto nella nipote Licia
L’amministrazione comunale esprime cordoglio per la scomparsa di Maria Marcheselli vedova Benecchi, storica proprietaria – insieme alla famiglia – della sinagoga di via Bonomi in centro a Viadana. Maria Marcheselli, che il prossimo 28 novembre avrebbe compiuto 101 anni, si era sempre resa disponibile ad aprire al pubblico lo storico edificio di culto nelle giornate di festa, come ad esempio quella dedicata alla Cultura Ebraica, dimostrandosi costantemente aperta al dialogo con il Comune. Ai famigliari vanno le condoglianze da parte dell’amministrazione comunale, che l’anno scorso in occasione del centesimo compleanno le aveva portato i saluti. I funerali avranno luogo giovedì 20 ottobre alle ore 15 partendo dall’abitazione di vicolo Bonomi, 32 per la Chiesa Parrocchiale del Castello, indi si proseguirà per il cimitero locale.
Figlia di Iginio Marcheselli, falegname in via Bonomi, Maria Marcheselli si era diplomata maestra elementare e dal 1938 si era distinta per aver dato lezioni private a una ragazzina ebrea, a causa dell’entrata in vigore delle leggi razziali.
Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, perdute le notizie riguardo il fratello Piero, ne scopriva successivamente la detenzione in patria. Si adoperava dunque affinché anche le famiglie degli altri prigionieri venissero informate. Maria ricordava spesso il tavolo pieno di lettere spedite e ricevute a tale scopo.
Agli inizi degli anni Cinquanta la famiglia Marcheselli acquistava lo stabile ove, da tempo, svolgeva la propria attività di falegnameria. L’immobile è costituito da quella che doveva essere, una volta compiuta, la nuova sinagoga di Viadana, situata in via Bonomi. La struttura, risalente alla prima metà del Diciannovesimo secolo su progetto dell’architetto Carlo Visioli, è adiacente allo stanzone al primo piano adibito a sinagoga in uso fino agli inizi della Seconda Guerra Mondiale. Naturalmente la costruzione, esternamente mascherata per non “infastidire” i cattolici, riserva ai visitatori stupore per la sua architettura interna. In seguito le facciate orientale e occidentale sono state alzate con l’inserimento di due appartamenti.
Un grave lutto sconvolgeva la vita di Maria Marcheselli quando la figlia Renata (1942-1963) moriva giovanissima in un incidente d’auto. Maria, dopo aver trascorso diversi anni a Milano, rientrava a Viadana e, rimasta sola dopo la scomparsa del fratello, trovava conforto nella nipote Licia, purtroppo scomparsa, dopo anni di malattia, nel 2015. A Licia si deve la volontà di offrire la sinagoga incompiuta per manifestazioni rievocanti la tradizione ebraica viadanese, iniziative che erano state caldeggiate da Maria e dai pronipoti.
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