Annamaria Piccinelli: "Casalmaggiore,
poco interesse per tutti i cittadini"
"abbiamo la netta sensazione che ci sia più interesse verso tutto ciò che si traduce in cantieri, possibilmente concentrati e bei corposi, che verso una politica attenta alle vere necessità quotidiane dei cittadini"
Dopo due anni dalla sua nascita, Vivace Sostenibile fa alcune considerazioni sullo stile amministrativo della Giunta Bongiovanni. Si tratta di riflessioni fatte più volte in Consiglio, ma che le circostanze delle ultime settimane hanno, secondo Annamaria Piccinelli, confermato. “Prendiamo ad esempio il trionfo semaforico di via Roma e la sperimentazione di via Cairoli-Colombo-Porzio. Per il primo sono state spese molte decine di migliaia di euro (saremo più precisi), con lo scopo di non utilizzare più il vigile. Di contro su via Porzio, in due anni e mezzo di sperimentazione, 25 luglio 2020 – 30 gennaio 2023, non si sono trovate poche migliaia di euro per rifare la segnaletica orizzontale: corsie, strisce pedonali e spartitraffico del parcheggio. Men che meno si è realizzato un attraversamento rialzato nell’ultimo tratto di via Porzio dove si raggiungono in entrata, e ora anche in uscita, alte velocità”.
Il discorso della Consigliera di minoranza prosegue: “A una nostra domanda precisa in Consiglio sull’ulteriore protrarsi dell’esperimento, il Sindaco ha parlato di mancanza di soldi. Dunque su una via, un cantiere molto costoso, sulla cui utilità faremo i conti, mentre sull’altra non ci sono soldi per interventi tutto sommato modesti. D’altra parte avremo una faraonica rigenerazione urbana dei magazzini comunali che costerà più di quattro milioni, quando avremmo avuto bisogno di diffusi interventi di rigenerazione: ad esempio, nelle frazioni, tratti di ciclabile da fare o da sistemare, cimiteri disastrosi, oppure parchi brutti e sporchi invece che luoghi dei e per i giovani. Anche qui sorgono domande sulla reale utilità dello stravolgimento dell’Ex macello, al di là di una necessaria manutenzione, ma tant’é…”.
“E veniamo al terzo caso. Con una congiuntura di accanita criticità, dopo un lockdown di un anno, il rincaro delle materie prime, il ritardo nelle consegne e ora le bollette al cianuro, era il caso di immaginare di spendere l’85% (300.000 euro) dei soldi del Distretto del commercio per ultimare i porfidi invece che direttamente a beneficio del commercio di prossimità? Già in precedenza erano stati stanziati i soldi del Distretto per la pavimentazione e in parte lo condividiamo, ma non in queste proporzioni tanto più che negli ultimi due anni il settore strade ha ricevuto diversi finanziamenti. Abbiamo parlato con una decina di commercianti: nessuno è stato interpellato direttamente o tramite associazione sui progetti da candidare e da tutti sono emerse esigenze comuni che del resto abbiamo già elencato in altre occasioni (grande bisogno di formazione in varie direzioni, bisogno di pubblicità e visibilità, bisogno di imparare a fare gruppo, periodiche iniziative comuni di decoro e arredo ecc). Ricordiamo infine il palazzetto, con i suoi sei milioni (tre del Comune) e un’importante variante al Pgt per far sorgere l’ennesimo supermercato mentre, di contro, ben poche iniziative si sono viste, in dieci anni, per sbloccare le situazioni incresciose della tangenziale, dell’Ospedale, dell’Ex ospedale e dell’ex Don Bosco. Insomma abbiamo la netta sensazione che ci sia più interesse verso tutto ciò che si traduce in cantieri, possibilmente concentrati e bei corposi, che verso una politica attenta alle vere necessità quotidiane dei cittadini”.
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