Politica

Piadena Drizzona, la minoranza é
critica: "Poche risposte, luce non fu"

"Possiamo capire che tra alcuni membri del Consiglio ci possano essere delle ruggini o attriti, forse anche personali e non propriamente politiche, ma chiediamo che fin dalle prossime sedute si possa discutere ognuno dalle proprie posizioni ma senza dover vedere in chi ascolta o sentire da chi parla un'aria di pregiudizio".

Non è soddisfatta la minoranza di Piadena Drizzona dopo l’ultima seduta del consiglio comunale. I punti all’ordine del giorno erano diversi, tra i quali anche variazioni di bilancio e al D.U.P.  (Documento Unico di Programmazione, in pratica il programma della maggioranza); sui punti riguardanti il bilancio l’assessore di competenza Cavenaghi si è astenuto.

“Successivamente al Sindaco abbiamo chiesto, nel particolare – spiegano dalla minoranza – a quanto ammonta la spesa della redazione del progetto della nuova piscina per disabili che affiancherebbe l’altro progetto che prevede una vasca coperta, a questa domanda il Sindaco non ci ha saputo dare una risposta, dunque buio”.

“Come ultimo punto all’ordine del giorno – prosegue la minoranza – la nostra interrogazione che chiedeva chiarimenti sulle effettive motivazioni che hanno portato il Sindaco al cambio del proprio Vice in quanto sulla stampa sono state pubblicate due versioni completamente diverse da parte del primo cittadino e del suo ex Vice, l’assessore al bilancio Gianfranco Cavenaghi. Il Sindaco ha ribadito che la sua scelta è stata concordata con la maggioranza ed era un accordo che esisteva fin dall’inizio del mandato, Cavenaghi invece ha confermato quanto riportato dalla stampa ovvero che è stata una scelta arbitraria presa in autonomia dal Sindaco e non concordata e quindi, di fatto, non si è fatta vera luce su questo cambio ai vertici dell’amministrazione comunale. Anche qui buio. Staremo a vedere se ci saranno novità”.

“Chiudiamo soffermandoci sulle modalità di gestione del Consiglio Comunale – conclude l’opposizione – e sul clima che da tempo ormai non corrisponde, a nostro avviso, al consesso della Sala che ospita le sedute. Possiamo capire che tra alcuni membri del Consiglio ci possano essere delle ruggini o attriti, forse anche personali e non propriamente politiche, ma chiediamo che fin dalle prossime sedute si possa discutere ognuno dalle proprie posizioni ma senza dover vedere in chi ascolta o sentire da chi parla un’aria di pregiudizio che va poi a sfociare in comportamenti non compatibili col ruolo che tutte/i noi ricopriamo”.

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