Cronaca

Gussola, la storia di Agnese: si
può sempre ripartire da zero

"Adesso di anni ne ho 54, ma sto bene. Cosa mi auguro per il futuro? Di continuare ad avere la salute e di continuare a lavorare. Ho voluto raccontare la mia storia per spiegare che si può sempre cambiare, che si può sempre ripartire da capo, ricominciare"

Il mondo, e pure questa terra di confine, è fatto spesso di gente semplice. Di gente che con estrema dignità va avanti, si adatta, lavora, sorride. Storie piene di dignità e coraggio, che meritano di essere raccontate.

Agnese Cabboi è una donna orgogliosa, tenace e testarda. E’ spesso – oltre che questione di carattere – questione di geni: 54 anni, viene da una terra, la Sardegna, di teste dure. 54 anni, era arrivata a Gussola nel 2009 quasi per caso. “Avevo scoperto che una vecchia amica viveva lì, allora mi sono decisa di venirla a trovare. Sono rimasta 10 giorni, e mi piaceva. Ed ho deciso di restare”. Un matrimonio finito alle spalle, due figli, una ragazza di 35 anni e un maschio di 30 che vivono e lavorano in Germania. “Quando ho deciso di andarmene loro volevano che andassi in Germania. Mi avrebbero aiutata, anche a trovare un lavoro, ma ho detto no. Dovevo e volevo farcela da sola”.

Qualche piccolo lavoretto, per iniziare, poi la fiducia guadagnata sul campo. Inarrestabile: si muove in bici, fa le pulizie dove la chiamano. “Avevo la patente, ma l’auto costa. E così mi sono presa una prima bicicletta, e poi una seconda. Mi muovo con quelle”. Estate, inverno, nebbia, pioggia: nulla la ferma. Gussola, Rivarolo, Casalmaggiore. Questo il suo tragitto per due giorni alla settimana, per gli altri cinque solo Gussola e Casalmaggiore. Sempre in bicicletta. “Tutte le mattine parto alle 7.30, e alla sera rientro alle 16, quando ho più lavoro alle 18. Poi ho il tempo per fare qualche spesa. Sto bene, sono sempre stata bene e non ho mai smesso di lavorare neppure quando c’era il Covid. Ho una casa popolare, faccio una vita semplice e tranquilla. Quando riesco mi tolgo anche qualche soddisfazione”.

E’ serena Agnese: si è conquistata la fiducia di tanti che la conoscono e lavora per persone per cui la fiducia è fondamentale: “Adesso di anni ne ho 54, ma sto bene. Cosa mi auguro per il futuro? Di continuare ad avere la salute e di continuare a lavorare. Ho voluto raccontare la mia storia per spiegare che si può sempre cambiare, che si può sempre ripartire da capo, ricominciare. Sono orgogliosa, quello che ho fatto l’ho fatto con le mie mani”.

Sembra semplice a dirlo. E forse lo è, lei ne è la dimostrazione lampante. E se per strada vi capita di incontrare una donna vestita di colori sgargianti e col portapacchi a volte pieno, potrebbe essere lei. Si chiama Agnese: sangue sardo, testa dura e anima a colori: vivi e pulsanti, come quelli che la vestono per strada.

Nazzareno Condina

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