Cronaca

Rivarolo del Re, mamme e sindaco
preoccupati: c'è il problema trasporto

“Sono solidale con i genitori, ed ho segnalato a KM il problema di Rivarolo, ma non ho avuto risposte. In effetti, forse, risposte immediate è difficile trovarne”. Luca Zanichelli, sindaco di Rivarolo del Re, si trova, ancora una volta ad affrontare il problema del trasporto degli studenti dal suo comune a Viadana. “Il biglietto e l’abbonamento lo pagano tutti, alla stessa maniera, e non si capisce perché lo debbano pagare alla stessa maniera sia quelli che viaggiano seduti che quelli che sono costretti a farsi 30 minuti in piedi, al di là dei problemi legati alla sicurezza. Gli studenti e i loro genitori hanno le loro ragioni a chiedere un servizio migliore. Poi capisco che non sia, soprattutto di questi tempi e con i costi, una questione semplice”. Ogni anno, con l’inizio delle scuole, la stessa storia. Servizio pagato a caro prezzo ma non sufficente. “Sono una mamma di Rivarolo del Re – ci racconta un genitore – e con tanti altri genitori che hanno i figli studenti alle superiori a Viadana ci troviamo di fronte agli ennesimi problemi con i mezzi di trasporto. In particolare per portare i ragazzi a scuola a Viadana c’è un solo pullman che porta 81 persone, compreso il posto per il disabile, tra seduti e in piedi. Su 81 persone, 43 sono sedute e il resto è in piedi. Un pullman più grande che ci sarebbe non ce lo danno perché lo usano per andare a Brescia e porterebbe 100 ragazzi, 64 seduti e 20 in piedi. L’anno scorso hanno garantito il secondo pullman per via del Covid ma siccome quest’anno la normativa permette il carico al 100% dicono che sono in regola e ne portano 81. Considerato che solo a Rivarolo del Re ne salgono quest’anno 42, più tutti gli altri che il pullman ha già caricato prima tra Spineda, Cividale e Brugnolo, si capisce che il pullman è strapieno e i ragazzi sono ammassati e non in sicurezza. Ci sarebbe un secondo pullman che parte alle 7.40 per i ragazzi di Villanova e Vicobonegisio che vanno direttamente a scuola a Casalmaggiore e si fermano lì. Di Villanova saranno 7-8 ragazzi quindi non è questa la soluzione anche perché il pullman rimane ugualmente pieno e quelli che vanno a scuola a Viadana non possono salire su questo pullman per Casalmaggiore perché se no perdono la coincidenza”. Ormai il Covid non esiste più sui mezzi pubblici. Esiste nelle case di riposo, negli ospedali, nei centri medici, dove è obbligatoria la mascherina. Ma sui mezzi pubblici – secondo gli esperti – se ne è andato da tempo. “Al di là della normativa covid – conclude la mamma – per il pieno carico, rimane il fatto che i nostri ragazzi non viaggiano in sicurezza. Eppure gli aumenti ci sono stati. Sono stipati fin sui gradini tra le porte, e questo non è giusto”. Già. Cosa succederebbe se, per caso, il mezzo fosse costretto ad una brusca frenata? Se lo chiedono le mamme, e se lo chiede il primo cittadino. Ed è pure una questione di equità. Perché un ragazzo che viaggia in piedi, per 30 minuti, deve pagare la stessa – salata – cifra di chi viaggia seduto e comodo sino alla meta?

Nazzareno Condina

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