Lo rapinò del cellulare in stazione
Condannato a 5 anni e 6 mesi
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Rapina e resistenza a pubblico ufficiale. Con queste accuse, Hamid Bouslim, marocchino 20enne residente a Piadena, è stato condannato a 5 anni e 6 mesi di reclusione e a 1800 euro di multa. Alla vittima, Addul, 23enne ghanese residente a Casalmaggiore, parte civile nel processo, l’imputato dovrà risarcire i danni con mille euro.
Alle 15 del 16 gennaio del 2019, il marocchino aveva avvicinato il ghanese mentre questi era seduto in sala d’attesa alla stazione di Piadena e lo aveva minacciato con un coltello, intimandogli di consegnargli il telefono cellulare. La vittima si era appartata in un angolo per concentrarsi. Sulla app del suo cellulare stava leggendo il Corano quando ad un certo punto gli si era avvicinato l’imputato. “Aveva nella mano un coltello e me lo ha puntato contro. Voleva che gli consegnassi il mio telefono”, ha raccontato ai giudici. “Gli ho detto di no, ma lui ha continuato a insistere: ‘Dammi il telefono, dammi il telefono’. Me l’ha ripetuto tante volte e intanto mi si avvicinava con il coltello. Avevo paura e alla fine gliel’ho dato. Poi lui è scappato e io sono andato dai carabinieri a sporgere denuncia”.
Bouslim, personaggio noto, con alle spalle numerosi precedenti penali, era stato rintracciato poco dopo in via Cavallotti. “Quando lo abbiamo fermato”, aveva spiegato in aula il vice brigadiere all’epoca in servizio alla Stazione di Gussola, “era in stato di agitazione”. ‘Siete dei bastardi, non vi dico niente, non vengo con voi’, aveva detto l’imputato ai carabinieri. Dalle parole era poi passato ai fatti, colpendo il maresciallo con spinte e pugni allo sterno e il vice brigadiere al polso sinistro. Una volta portato in caserma, il marocchino aveva continuato a minacciare i carabinieri: ‘Vi ammazzo, vi sparo, me la pagherete’. Per questo motivo, oltre alla rapina, gli è stata contestata anche la resistenza a pubblico ufficiale.
La vittima, che proprio in quei momenti si trovava in caserma per sporgere denuncia, lo aveva visto da uno dei vetri e lo aveva riconosciuto “senza ombra di dubbio”. I due non si conoscevano, ma Addul aveva già visto l’imputato bazzicare alla stazione.
Il 20enne marocchino, però, non era stato trovato in possesso nè del telefono, nè del coltello. Ed è su questo particolare che si è concentrata la difesa dell’avvocato Fabio Galli.
Per l’imputato, il pm Andrea Figoni aveva chiesto una pena di 4 anni e 6 mesi, una pena più bassa di quanto hanno deciso i giudici. La motivazione sarà depositata entro 90 giorni.
Sara Pizzorni