Morìa di pesci nel Naviglio a
Villa Pasquali e a Sabbioneta
"Con l'alterazione climatica la gestione delle acque e quindi del territorio richiede un'attenzione, una preparazione, una conoscenza e una sensibilità ambientale maggiore e non può essere condotta come in passato”.
Moria di pesci nel Naviglio a Villa Pasquali e anche a Sabbioneta. A segnalarlo un lettore che avanza poi una riflessione. “Forse il temporale di questa notte farà scivolare via i pesci morti che galleggiano nel fossato delle mura di Sabbioneta sotto al baluardo San Giorgio, e nel Naviglio all’altezza dell’incrocio con Villa Pasquali e con le carcasse verranno spazzate via tutte le problematiche e gli interrogativi di questo “disastro” ambientale. Con l’arrivo dell’autunno i canali e i fossi si trasformano in rigagnoli, l’acqua non serve più ad una agricoltura sempre più industriale per cui viene tolta fino alla prossima estate”.
“Forse ci sarà un rimpallo di responsabilità delle istituzioni o degli enti preposti alla gestione delle acque che con l’abbassamento del letto del fiume Po per le escavazioni o per renderlo navigabile devono pompare l’acqua, rimangono comunque quelle carcasse galleggianti a testimoniare che qualcosa non va, che non c’è assolutamente considerazione, rispetto per gli esseri che ci vivono e per l’alterazione di un habitat che va sempre più scomparendo. Quando tolgono l’acqua il terreno argilloso delle rive si secca e frana, alla prossima riapertura questa terra viene trascinata dalla corrente accentuando sempre più l’erosione”.
“Le radici degli alberi e delle siepi dei pochi rivali esistenti si scoprono e al primo vento le piante cadono per cui si procede al taglio senza sostituirle in quanto si dovrebbero piantumare più su ed occupare terreno coltivabile. Senz’acqua girini e rane non si riproducono, non vivono e i pesci muoiono. Con l’alterazione climatica la gestione delle acque e quindi del territorio richiede un’attenzione, una preparazione, una conoscenza e una sensibilità ambientale maggiore e non può essere condotta come in passato”.
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