Brescia Parma, Dario Balotta:
"Una rondine non fa primavera"
"Una rondine non fa primavera. Serve invece una azione congiunta Trenord RFI per rilanciare la tratta e portarla, finalmente, ai livelli che i pendolari si meritano e dare così un contributo anche all'ambiente"
Parma Brescia e debutto del Colleoni, si fa sentire Dario Balotta Capolista al Senato per l’Alleanza Verdi-Sinistra nei collegi di Brescia, Cremona, Mantova e Bergamo e da sempre attivo soprattutto sul discorso ferroviario. “La recente entrata in servizio del primo nuovo treno a motore ibrido sulla Brescia Piadena Parma è una buona notizia. Il treno sostituirà, non sappiamo in quali tempi però, la flotta delle vecchie,di quasi 50 anni, inquinanti e maleodoranti ALN 668. Il “Colleoni”, questo il nome del nuovo treno è il primo di 30 commissionati da Regione Lombardia. Ottime le sue performance, velocità 140 KM/h, ottima accelerazione e buono standard di confort. Non basterà per risollevare le sorti di una linea che in questi anni ha perso progressivamente passeggeri e causare ritardi e soppressioni quotidiane. Un treno nuovo non fa Primavera ce ne vorrebbero almeno 6 subito per migliorare la percezione del servizio, ma perchè, oltre ai treni ci vuole una più efficace gestione ferroviaria. Per Trenord serve sicuramente un riassetto della gestione del personale di bordo (macchinisti e capi treno), per RFI (la rete) uno spunto manutentivo maggiore e il potenziamento della rete. Il nuovo treno percorrerà la linea con gli stessi tempi di viaggio perchè la tratta si può compiere a circa 80 km/h medi e gli scambi delle tante stazioni sono a 30 e 60 km/h. Tanto da far dubitare a cosa possa servire una velocità massima del nuovo treno a 140 km/h. Il giorno dell’inaugurazione al ritorno sulla tratta Piadena Brescia la corsa del treno di è fermata facendo maturare 50 minuti di ritardo. Il sottosistema di bordo è andato in tilt, lo strumento di RFI che “dialoga” con gli apparati di bordo del treno. Dal sistema automatico si è dovuto passare ai vecchi moduli cartacei per far riprendere lentamente la marcia del treno. In questo caso è RFI che da tempo non risolve tale criticità provocando numerosi ritardi. Ecco perchè una rondine non fa primavera. Serve invece una azione congiunta Trenord RFI per rilanciare la tratta e portarla, finalmente, ai livelli che i pendolari si meritano e dare così un contributo anche all’ambiente“.
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