Stazione, altri vandalismi in porto
e nessun intervento da parte di RFI
La vera colpa è di chi chiudendo gli occhi e le orecchie, disinteressandosene, lascia fare a chi è abile a smontare. I quattro imbecilli che la frequentano di notte - a benvedere - sono il più piccolo dei mali
L’interesse che RFI ha per le sue stazioni periferiche e per Casalmaggiore in maniera particolare è quella che si vede nelle foto di ieri di Giovanna Anversa. Zero. Dopo la prima denuncia di atti vandalici di tre settimane fa e l’ultima di sette giorni fa, la situazione non solo è rimasta uguale, ma altri due vetri sono andati in frantumi. La merda è rimasta attaccata al water dei disabili (in verità è mesi che è lì in bella vista, anche quando il vetro era a posto, e le ragnatele sui lavandini testimoniano che a pulire non passa nessuno da tempo) e lo sporco e l’abbandono sono oramai all’ordine del giorno. Il primo cittadino Filippo Bongiovanni li aveva interpellati la settimana scorsa. Lui la sua parte l’ha fatta, prevedendo l’utilizzo di una telecamera esterna (internamente neppure potrebbe) per controllare chi di notte arriva sul piazzale. I lavori sono partiti, ma servirà ancora qualche tempo. RFI invece non ha tenuto fede alle proprie parole. I vetri sono esattamente nella stessa posizione in cui li avevamo lasciati: “Da che fu scritto su OglioPoNews – scrive Giovanna Anversa – è ancora così, nemmeno i vetri per altro pericolosissimi sono stati rimossi, e il bagno parla da solo. Un ammasso di macerie ed escrementi in bella vista a chi viaggia, a chi transita a chi esterrefatto porta i bambini a vedere il treno ma poi cambia idea obtorto collo. Qualcuno dovrebbe vergognarsi e farsi schifo“. Un commento duro, ma impossibile darle torto. La stazione del terzo comune in provincia di Cremona, sulla direttrice Parma Piadena Brescia è un’assoluta vergogna per un paese, l’Italia, che si definisce civile. E non è solo colpa degli imbecilli che di notte ci vanno con lo spirito di Conan il Barbaro, non è solo colpa di un esercito di burocrati impegnati a scaldare lo scranno e a portare a casa lo stipendio a fine mese. Non è solo colpa della politica, poco interessata al bene pubblico e ai servizi tanto da tagliare appena si può. La colpa non è neppure di quelle quattro mura in cui un tempo c’erano personale e vita, c’era un bar e c’erano servizi idonei e che adesso è solo un peso senza vita. Una casa da demolire piano. La vera colpa è di chi chiudendo gli occhi e le orecchie, disinteressandosene, lascia fare a chi è abile a smontare. I quattro imbecilli che la frequentano di notte – a benvedere – sono il più piccolo dei mali.
N.C.