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Dopo il Covid l'Esagonale, 36esima
edizione focus su turismo e ricettività

Stassano ha ricordato come l’Esagonale sia partito nel 1981 a Viadana, sulla pista di atletica in terra rossa, da un’idea di Paolo Corna.

Due anni di stop per la pandemia, che diventano sei tenendo presente anche delle quattro stagioni in cui Carlo Stassano, anima dell’iniziativa, aveva lavorato in Federazione a livello nazionale. Ma dal 1981 ad oggi l’Esagonale del Po è ormai una tradizione, pronta a tornare sabato 3 settembre in Baslenga a Casalmaggiore dalle ore 16 (con la sfilata, inizio delle gare invece alle 16.30) per la 36esima edizione, la prima appunto post Covid. L’evento sportivo (“ma anche turistico” è stato sottolineato, come vedremo) è stato presentato sabato in sala giunta dal sindaco Filippo Bongiovanni, dal presidente Interflumina Carlo Stassano e dai consiglieri della società Alberto Bernini e Sebastiano Fortugno, mentre un saluto è giunto anche dall’assessore alle Politiche Giovanili Sara Manfredi.

“Si tratta della gara più bella e importante della nostra Pianura Padana – ha esordito il sindaco – dato che sei province (Cremona, Mantova, Parma, Reggio Emilia, Modena e Piacenza, ndr) mandano i loro migliori atleti Cadetti e Cadette e Allievi e Allieve a Casalmaggiore. L’Esagonale del Po, per come era stato pensato inizialmente, doveva essere itinerante, ma poi ha trovato casa proprio sulla pista della Baslenga e qui è rimasto. Ricordiamo che questa festa di sport vive grazie all’aiuto fondamentale degli sponsor e che l’Esagonale è chiamato anche meeting dei Memorial, perché ricorda figure che hanno fatto crescere l’Interflumina. Quest’anno ricorderemo Pietro Bonfatti Paini, scomparso pochi mesi fa, e riferimento della nostra atletica”.

Stassano ha sottolineato come l’Esagonale sia partito nel 1981 a Viadana, sulla pista di atletica in terra rossa, da un’idea di Paolo Corna. “Ricordo figure come Casetti, Sarzi Braga, Piseri, Becchi, che arrivava da Boretto: questo perché l’Esagonale del Po era già comprensoriale quando ancora l’Interflumina non sapeva di esserlo. In queste 36 edizioni abbiamo avuto grandissimi atleti e atlete, come Folorunso e Dosso, medaglia di bronzo agli Europei, oltre naturalmente a Desalu”.

Questo Esagonale, tuttavia, avrà pure un altro significato, che si sposa col turismo e la ricettività. E col maxi progetto Cascina Sereni. “Abbiamo vinto un bando di Regione Lombardia – ha spiegato Alberto Bernini – che ha premiato tre progetti in tutta la regione. Noi siamo arrivati secondi e grazie al contributo di 10mila euro potremo ospitare le sei rappresentative, offrendo a 400 tra atleti e dirigenti il pranzo nella zona della Cascina: prepareremo il menù dell’atleta con prodotti tipici delle nostre aziende e Padania Acque fornirà acqua per tutti”.

Non ci sarà il concerto iniziale dell’Estudiantina, per le difficoltà di incastrare gli impegni di tutti, anche se la società musicale proseguirà la stretta collaborazione con Interflumina, mentre non sarà possibile avere tre atleti che ormai hanno raggiunto il gotha come Sveva Gerevini, Dario Dester e Sara Fantini (bronzo europeo, ndr) per gli impegni degli stessi. Ma Gerevini e Dester continueranno ad allenarsi, durante la stagione, anche a Casalmaggiore.

L’Interflumina, peraltro, a conferma del fatto che l’Esagonale guarda oltre il mero ambito sportivo, ha organizzato per sabato 10 settembre (alle ore 10.30), una settimana dopo la gara in Baslenga, un convegno con Lions e Rotary all’Auditorium Santa Croce, dove saranno invitati sindaci e dirigenti scolastici. Protagonisti, come si evince dalla locandina qui sotto, Giorgia Nigri Agulini dell’Università di Roma, Alfio Giomi, già presidente Fidal dal 2012 al 2020, e Silvia Lolli, sociologa dello sport e insegnante a Bologna. Il tema del convegno è in una domanda: “Lo Sport al centro di nuovi modelli di sviluppo economico e sociale?”.

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