Cronaca

Bandiera russa a Cima Lancia
Il sindaco: "Sarà subito rimossa"

“Quando venne sostituita e rifatta, venne utilizzato legno di larice e si decise di realizzarla con la stessa tecnica utilizzata dagli uomini che la edificarono e la issarono in cima nel 1946. Quindi, di fatto, quella è una croce di pace e che ricorda chi per la pace ha combattuto. Chi vuole infangarla, con altri significati, è fuori strada”.

“E’ già la terza volta che accade ed è davvero uno scempio: sono stato contattato dai Carabinieri che provvederanno già lunedì alla rimozione della bandiera. Adesso però questa storia deve finire”. A parlare è il sindaco di Carisolo Arturo Povinelli e il riferimento è alla bandiera russa, appesa sulla croce di Cima Lancia, a 2300 metri di altezza, in territorio trentino, e scoperta da un escursionista Casalasco nei giorni scorsi.

“Già a inizio luglio, quando celebrammo un ricordo delle vittime della guerra a Cima Lancia, come facciamo tutti gli anni – spiega Povinelli – quella bandiera era lì ed era stata rimossa. Ma mi è stato spiegato che c’è stato un secondo tentativo, con conseguente rimozione, e ora questo terzo episodio. Siamo ben oltre la goliardia, qui manca il rispetto di un simbolo di pace, qual è quella croce, realizzata nel 1946 (e solo successivamente sostituita, ndr), proprio al termine della Seconda Guerra Mondiale come monito. Mettere la bandiera russa su quella croce significa dissacrarne il significato e ciò che rappresenta”.

Povinelli è convinto che sia stato un escursionista esperto, probabilmente del posto, a posizionare lì la bandiera russa. “Per salire fin lassù servono buona gamba e agilità. E soprattutto per farlo senza farsi notare è necessario conoscere a menadito certi sentieri. La speranza è che l’eco mediatica alzatasi con questo polverone possa convincere chiunque sia stato a desistere”.

Il sindaco di Carisolo, località trentina molto frequentata da cremonesi e casalaschi, evidenzia una volta di più il “peso” simbolico di quella croce. “Quando venne sostituita e rifatta, venne utilizzato legno di larice e si decise di realizzarla con la stessa tecnica utilizzata dagli uomini che la edificarono e la issarono in cima nel 1946. Quindi, di fatto, quella è una croce di pace e che ricorda chi per la pace ha combattuto. Chi vuole infangarla, con altri significati, è fuori strada”.

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