Un sindaco e la burocrazia: "Da Roma
sempre novità per complicare la vita"
"In buona sostanza ho dovuto autenticare la mia fotografia: ossia una persona potenzialmente sconosciuta ha dovuto dire che quello in foto ero proprio io e, per farlo, ha dovuto compilare un documento, col quale adesso potrò recarmi all’autoscuola per il rinnovo della patente".
Nella macchina della burocrazia è finito questa volta anche un sindaco. Che l’ha presa con ironia, non scordandosi però di “denunciare” a mezzo social una situazione che è al limite del paradossale. Parliamo di Alessio Renoldi, primo cittadino di San Martino dall’Argine, che nei giorni scorsi ha dovuto rinnovare la patente e per poter apporre la propria fotografia è stato costretto a vedersi riconoscere lo scatto da un funzionario comunale.
“Non sapevo che il nostro comune adesso dovesse effettuare anche queste operazioni – sorride amaramente Renoldi – ma evidentemente ogni giorno da Roma si inventano qualcosa di nuovo per complicare la vita ai cittadini. In buona sostanza ho dovuto autenticare la mia fotografia: ossia una persona potenzialmente sconosciuta ha dovuto dire che quello in foto ero proprio io e, per farlo, ha dovuto compilare un documento, col quale adesso potrò recarmi all’autoscuola per il rinnovo della patente. Questo vale anche per chi richiede il porto d’armi, il permesso per caccia e pesca e similari. Per me non è un problema, ma mi domando se questo passaggio, imposto dallo Stato, fosse davvero necessario. E soprattutto mi chiedo: dove è la sburocratizzazione della quale tanto si parla? E dove è la digitalizzazione, dato che il documento è stato autenticato su un foglio di carta semplice, con una semplice firma a biro?”.
G.G.