Cronaca

Andrea Devicenzi, anima e mente e
l'Islanda: "Non sarà l'ultima impresa!"

Tutto il suo cuore, i suoi muscoli, la sua fatica e la forza della mente. Il dolore, il sudore, le mani martoriate, l'energia, il coraggio. L'anima e la mente. L'anima e la mente di Andrea, parafrasando Cardarelli, come quella dei gabbiani, che continuano ad essere in perpetuo volo

Un ritorno a casa con un bagaglio di esperienza in più. E più forza, più energia, più coraggio e la passione di sempre. Passano gli anni, ma non la volontà di fare, e nel fare di continuare a crescere. Andrea Devicenzi dopo le tre settimane del giro d’Islanda in numeri: 20 chili persi dall’inizio della preparazione, 4 solo in Islanda, 94 mila calorie consumate nelle 20 tappe, 2250 chilometri di strada, quasi tutte sull’asfalto poroso dei percorsi che accarezzano la costa, 15 mila metri di dislivello. E pioggia, e vento. “La cosa più dura da affrontare – ci racconta – è stato proprio il vento. Alla pioggia sono abituato, sono impermeabile… ma il vento è stato davvero un’incognita difficile da affrontare”. Una caduta, senza fortunatamente gravi conseguenze, uno stop al riparo di una roccia e il dover calcolare sempre il rischio, qualche rallentamento calcolato. Perché col vento forte è già difficile restare in equilibrio in bici con due gambe, con una diventa ancor più complesso.

E’ in formissima, tutto muscoli, nervi, cervello e cuore: “Qualche chilo, da quando sono rientrato l’ho recuperato, ma va bene così. Quella d’Islanda è stata una delle avventure più difficili che abbia affrontato”. E detto da uno che ha raggiunto il Machu Picchu, è salito in solitaria sulla Manali Leh, la carrozzabile più alta del pianeta, affrontato un po’ di Randonnée di quelle toste e raggiunto tante delle cime care al giro d’Italia, è sicuramente vero. “L’Islanda è davvero una terra, per la sua natura, davvero fuori dal normale, capace di regalarti infinite emozioni. Al di là delle difficoltà, mi porto tante emozioni. Dal punto di vista naturalistico, la spiaggia con gli iceberg e il rumore dello scontro dei ghiacci e l’aver attraversato il punto dove le placche tettoniche si incontrano. Dall’altra quella di essermi sentito, su quelle strade e tra quella gente che mi salutava un cittadino del mondo. Un cittadino davvero fortunato perché questo viaggio, e ne sono consapevole, è la fortuna di pochi. Ho sempre avuto la sensazione di percorrere strade che non percorrerò mai più”.

Il primo giorno è stato accolto dai media islandesi e l’ultimo, a salutarlo il consolato italiano d’Islanda. Poi la gente che lo salutava per strada, l’incontro con altri italiani e in mezzo tantissima solitudine. La patria dei vichinghi è anche questo. “La solitudine non mi pesa – prosegue Andrea – in fondo sono abituato a fare tante cose da solo, tra allenamenti e viaggi. Si ha tempo per pensare. E’ parte dell’Isola, dei suoi momenti. Devo dire che fisicamente ho retto bene, grazie alla preparazione, al regime alimentare e agli integratori. Mentalmente è stata un po’ più dura”. Lo avevamo visto quando, in un video stremato, annunciava che quella Islandese sarebbe stata la sua ultima avventura. Ci eravamo un poco preoccupati, pur nella consapevolezza (lo avevamo scritto) che ne sarebbe venuto fuori pronto per altre imprese. Non ci eravamo sbagliati: “Sì, è stato un momento – ci spiega sorridendo – ci sono stati momenti difficili dal punto di vista mentale. Ma poi, a giorni di distanza, cogli il meglio da ogni esperienza e quello porti con te. A parte la natura sai quale è stata la cosa più importante che ho imparato e che mi servirà nel mio lavoro? L’importanza di cambiare programmi in corso d’opera, il sapersi adattare”. Andrea, oltre che imprenditore e atleta, è motivatore nelle scuole e nelle aziende: “L’Islanda è servita anche a questo e sarà una lezione importante che porterò nelle aziende. Avevamo fatto un programma, per il 30% lo abbiamo dovuto radicalmente modificare sul posto, e al momento. Una grande lezione di vita che cercherò di raccontare agli altri”.

Il racconto. Oltre 2000 scatti fatti, un filmato e tre progetti legati proprio al ritorno dall’Islanda. Saranno tutti pronti, se non ci saranno intoppi, a metà ottobre. Un film, un libro e una mostra itinerante: “Ho dovuto scegliere 40 foto, non è stato semplice, ma già quest’autunno partiremo. Ho già date fissate. Per quel che riguarda il film sarà il racconto della mia Islanda, ci stiamo lavorando in questi giorni ed abbiamo già attivato contatti importanti, ma non ci saranno mie interviste. Sarà un racconto per fotogrammi, con una voce fuori campo. Anche in questo caso dovremo fare una scelta. Sarà un film di 40 minuti. Anche il libro sarà un libro fotografico”.

“L’impresa in Islanda è stato per me l’ennesima prova di quanto i grandi progetti vengono raggiunti grazie innanzitutto ad una squadra che ti sta a fianco, che ci crede e si mette a disposizione per la sua realizzazione.
 Ringrazio innanzitutto gli sponsor che hanno supportato l’impresa, partendo dai main sponsor quali Pomì e Casalasco Società Agricola, Progetti del Cuore e Quixa Assicurazioni.
 ANMIC Cremona, Cippà Trasporti, laDueDue, Wattsdat ed Eot, Artefice Group, AB Global Service, Luna Residence Hotel, Rolly & Co., EDEL Costruzioni, Cammino del Po, EuropAssistance e l’amico Aldo Spagnoli.
 Per l’abbigliamento personalizzato gara e dopo-gara l’azienda M9 Abbigliamento.
 Per i prodotti d’integrazione le aziende Zinzino e Coral-Club.
Per i prodotti alimentari di consumo la Iris di Calvatone, Riseria Cremonesi, birra La Orange, Accademia Olearia Coppini, Famiglia Ottolina, Cantina Viotto, Frantoi Cutrera. 
L’amico Simone Pinzolo occupatosi della logistica e pubbliche relazioni; Andrea Baglio, filmaker, per foto e video; Alessandro Bocchi, comunicazione e pubblicazione libro La mia Islanda”.

L’impresa ha goduto di prestigiosi Patrocini: quella del Presidente Giovanni Malagò del CONI Comitato Olimpico Nazionale Italiano
, del Presidente Luca Pancalli del CIP Comitato Italiano Paralimpico
, del Presidente Cordiano Dagnoni della FCI, Federazione Ciclistica Italiana
, del Presidente Paolo Mirko Signoroni della Provincia di Cremona
. “Un ringraziamento speciale a Chiara Isola del Com.It.Es di Oslo per il supporto, a Rosa Björg Jónsdóttira Console Generale Onoraria e Michele Schiavone, Segretario generale del CGIE – Consiglio Generale degli Italiani all’Estero”.

Il futuro? A parte l’Islanda, riprenderanno gli incontri nelle scuole e nelle aziende, riprenderà il lavoro attivo a fianco di ANMIC, riprenderà quello di imprenditore di LaDueDue con le stampelle. E riprenderanno le avventure nel 2023. “Sì, ma non ti dico nulla – ci dice ridendo – se no poi tu lo scrivi. Il progetto 2022/2026 prevede 5 avventure, una all’anno. Posso pure avere momenti di sconforto, ma mi conosci, non riesco a vedermi fermo, io dopo un po’ non sto bene. La mia vita è questa, è l’allenamento, è l’avventura, è il movimento”. Non ci svela nulla, se non che una delle avventure sarà in Asia. Ci vorrà qualche anno, perché ci spiega, è una di quelle avventure che vanno preparate nei minimi dettagli e con calma. In mezzo a queste cinque avventure ci sarà dell’altro. Perché Andrea Devicenzi da Martignana di Po fermo non ci sta. Non ci riesce proprio.

Migliaia di contatti sui social, in tantissimi attraverso i social hanno fatto il tifo per lui. Ormai ha un seguito importante. E’ un po’ un modello Andrea, un elemento rassicurante nelle incerte esistenze di tutti, ed è la sua lezione più grande. Ci si può sempre provare, ce la si può sempre fare. E quando non ce la si fa si può provare comunque. “Ringrazio davvero tutti quelli che mi seguono, sono davvero tantissimi e in questa avventura ho sentito ancor di più la vicinanza di tutti”. Anche le difficoltà di quest’ultima impresa hanno mostrato il suo lato più umano. Tutto il suo cuore, i suoi muscoli, la sua fatica e la forza della mente. Il dolore, il sudore, le mani martoriate, l’energia, il coraggio. L’anima e la mente. L’anima e la mente di Andrea, parafrasando Cardarelli, come quella dei gabbiani, che continuano ad essere in perpetuo volo.

N.C. (Foto: Andrea Devicenzi e Andrea Baglio)

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