Cronaca

San Rocco, con la messa la lieta
novella, ritorna alla città nel 2024

Secondo Pezzini mancherebbero ora all’incirca 70-100mila euro per poter completare le operazioni di messa in sicurezza e di restauro di quello che rimane della chiesa, edificata nel 1400 e parzialmente distrutta dopo la grande piena del 1951. GUARDA LA FOTOGALLERY E IL VIDEO

La messa di San Rocco – nel giorno di San Rocco – e una buona notizia, confermata a fine celebrazione dall’architetto sabbionetano Gabriele Pezzini, che assieme a Marco Orlandi, docente del Polo Romani (la scuola che ha adottato la chiesetta), si è preso a cuore la questione: “San Rocco potrà essere restituita nel 2024 ai casalesi, dopo essere stata messa in sicurezza e dopo avere recuperato il recuperabile”.

E’ questa la notizia principale emersa dalla celebrazione di martedì alle ore 19, resa possibile – come ha ricordato don Claudio Rubagotti, parroco di Casalmaggiore che da quattro anni ha voluto fortemente ripristinare la messa nella chiesa diroccata fronte argine, nel giorno in cui la Chiesa cristiana celebra San Rocco di Montpellier – anche grazie ad alcuni volontari che, guidati da Claudio Zardi, hanno rasato l’erba nello spiazzo antistante la struttura, rendendo accogliente per i fedeli il luogo.

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Al termine della celebrazione, che ha visto dietro l’altare anche don Cesare Castelli, collaboratore parrocchiale di Casalmaggiore, ha preso la parola proprio l’architetto Pezzini, che ha confermato le buone notizie già rese note nelle scorse settimane: oltre ai primi fondi della Soprintendenza, sono giunti altri 200mila euro dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Secondo Pezzini mancherebbero ora all’incirca 70-100mila euro per poter completare le operazioni di messa in sicurezza e di restauro di quello che rimane della chiesa, edificata nel 1400 e parzialmente distrutta dopo la grande piena del 1951.

“La speranza – ha chiosato Pezzini – è di poter procedere con i lavori così come siamo riusciti a fare nell’ultimo anno grazie ai finanziamenti finalmente giunti a destinazione e di poter così restituire alla comunità ciò che rimane della chiesa entro il 2024”.

redazione@oglioponews.it (foto e video Alessandro Osti)

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