Casalmaggiore, si è spenta
mamma Martina Bonometti
Donna di fortissima fede, si adoperava quando poteva all'Oratorio e per qualche tempo anche alla Santa Federici. Erano altri tempi quei vecchi tempi. Senza social, cellulari, millemila cose. C'erano gli affetti, c'era il parlarsi ed il guardarsi negli occhi

Spesso ci si sofferma ad osservar le rose o le orchidee, si trovano tante parole, dimenticando che il mondo è fatto di tanti piccoli fiori di campo. Un fiore di campo si è spento ieri mattina, nel sonno e nel suo letto. Martina Bonometti, moglie dell’appuntato Silverio Sirocchi per tanti anni in servizio a Casalmaggiore ha esalato ieri il suo ultimo respiro. Aveva 79 anni. E’ stata la mamma di Gabriele e Massimo, la nonna amorevole di Pietro e Lucia, ma è stata per anni una volontaria dell’Oratorio di Santo Stefano, dove sovente prestava servizio al bar. Erano i tempi dei misti da 500 lire, della spuma a 200 lire. Spesso dietro al bancone di quel mondo caldo ed accogliente, spettinato e ruvido c’era lei. E poco importava se in tasca, invece delle 200 lire, di soldi ne avevi solo 50, o non ne avevi affatto. Un bicchiere di spuma c’era sempre. E da mamma Martina, a casa, c’era sempre un bicchiere d’aranciata, un biscotto, un sorriso. Erano tempi diversi, tempi in cui ci si perdeva per strada e ci si ritrovava poi, spalla a spalla, il giorno dopo. Giorni di ginocchia sbucciate, di vino, di sogni, di tante piccole stelle che si accendevano e poi si spegnevano all’improvviso. Martina Bonometti la si vedeva spesso in compagnia del marito e degli amici in piazza d’estate. Donna di fortissima fede, si adoperava quando poteva all’Oratorio e per qualche tempo anche alla Santa Federici. Erano altri tempi quei vecchi tempi. Senza social, cellulari, millemila cose. C’erano gli affetti, c’era il parlarsi ed il guardarsi negli occhi. C’erano cieli di luci ed altri più bui. E c’erano le braccia aperte di Martina e quel brontolone di Silverio. 55 anni di vita e d’amore passati sino all’ultimo, tenendosi per mano. Oggi, alle 15.30, il rosario presso la camera mortuaria dell’Oglio Po, domani, alle 16 in Duomo il funerale. Per chi volesse onorarne la memoria, i familiari chiedono di devolvere l’eventuale offerta all’Oratorio Maffei della parrocchia di Santo Stefano o alla Santa Federici. Ci sono fiori, piccoli fiori di campo, che si spengono. E restano semi i ricordi che diventano altri fiori, e a volte sorrisi.
N.C.