Cronaca

Qualità dell'aria, Rive Gauche
chiede maggiore sicurezza

I dati epidemiologici lo dicono, senza ombra di dubbio; più patologie polmonari, più tumori al polmone, più parti precoci. Ministro e Prefetto sanno, la Regione idem, la Provincia non può non saperlo così

Qualità (pessima) dell’aria cremonese. Rive Gauche chiede a comune e provincia attenzione. Questo il comunicato stampa: “Ci sono accadimenti che ci si aspetta prima o poi debbano arrivare, date le premesse, ma quando arrivano vengono derubricati con il classico “lo si sapeva già”. La notizia, apprezzabile e importante, riguarda l’iniziativa di due cittadini/amministratori del nostro territorio, Maria Grazia Bonfante e Ferruccio Rizzi che con un esposto documentato e incisivo al ministero della Transizione Ecologica, al Ria e al prefetto di Cremona hanno lanciato il famoso sasso nello stagno denunciando la pessima qualità dell’aria di Cremona e del territorio e i rischi correlati per la salute di noi cittadini, chiedendo che vengano prese iniziative immediate e rivisto il piano di sviluppo infrastrutturale di tutto il territorio.

I Numeri che citeremo sono presi dal loro esposto che consigliamo a tutti di leggere con attenzione. Solitamente una simile iniziativa provoca rumore mediatico, ma dopo un po’ si ritorna al torpore originario, come se nulla sia mai accaduto. Questa volta va impedito. In questo caso si è scritto, e bene, quello che in fondo si sa da tempo ma che forse parte di noi ha imparato o accettato di considerare come inevitabile . Cremona, su 343 città europee monitorate, ha superato il valore limite annuale per le PM2.5 di 25 microgrammi per metro cubo assieme ad altre due sole città Novy Sacz e Padova; il quintuplo tra le linee guida dell’OMS e i limiti fissati dall’UE,oltre ad altri valori come il PM10 e NO2 fuori controllo. Essere esposti a lungo ad inquinamento ambientale può fare ammalare e ci si può morire.

I dati epidemiologici lo dicono, senza ombra di dubbio; più patologie polmonari, più tumori al polmone, più parti precoci. Ministro e Prefetto sanno, la Regione idem, la Provincia non può non saperlo così come i sindaci del territorio. Conoscono la situazione Sindacati, Confindustria, Coldiretti e Libera. I cittadini DEVONO sapere quale sia la situazione e quali siano rischi per la loro salute .I vari livelli di governo devono intervenire: Lo stato centrale per competenza legislativa e la Regione per altri titoli, ma anche sindaci e Provincia non potranno assistere passivi stavolta.

Dovranno essere loro, a tutela dei loro cittadini, a premere perché vengano intraprese misure straordinarie a tutela della salute pubblica e, soprattutto, a mettere in discussione le grandi opere ad iniziativa pubblica e privata gravemente impattanti su una condizione ambientale già oltre il limite tollerabile. Risulta evidente che i vecchi piani di salvaguardia Regionali e Provinciali abbiano fallito e vadano rivisti. Di fronte ad una simile situazione anche solo poter pensare ad un’opera come la Cremona – Mantova o il polo logistico di S. Felice appare farsesco.

Un miliardo di euro circa, denaro pubblico, quando non si sono mai trovati (da 25 anni a questa parte) 26 milioni di euro che consentirebbero di realizzare il tratto iniziale della Tangenziale di Casalmaggiore “, che ridurrebbe drasticamente il transito di mezzi all’interno del centro abitato del terzo comune della provincia. Attualmente transitano quotidianamente circa 20000 mezzi al giorno , il 20% dei quali composto da traffico pesante e trasporti eccezionali che condizionano in modo permanente la qualità della nostra vita . Quali sono i dati i dati reali e ufficiali della qualità dell’aria sull’arteria che attraversa Casalmaggiore e nelle zone limitrofe ? non è dato saperlo con esattezza e da fonti ufficiali . Dal 2017 , ciclicamente abbiamo portato la questione in consiglio comunale, con scarsissimi risultati. Adesso, alla luce di quello che sta succedendo, chiediamo al presidente Signoroni e al sindaco Bongiovanni d’intervenire urgentemente. Occorre verificare seriamente la qualità dell’aria che respirano gli abitanti del centro abitato di Casalmaggiore e delle zone limitrofe.

Questo controllo, accurato, stavolta lo devono commissionare ed eseguire gli enti di governo Locali che poi dovranno rendere pubblici i dati. Chiediamo inoltre che si attivino con Regione e Ministero, affinché la Tangenziale di Casalmaggiore venga posta come opera prioritaria del territorio, per la tutela della salute dei cittadini. Nel frattempo proponiamo di studiare limitazioni al traffico veicolare pesante come previsto della legge, con percorsi alternativi, da concertare con le associazioni di categoria industriali e/o professionali. In attesa della tangenziale, qualora si presentassero condizioni ambientali che mettano a rischio la salute dei cittadini non si può restare fermi. Il tempo delle chiacchiere e delle promesse da “vernissage” elettorale che a breve inizieranno, vanno rispedite al mittente: adesso servono fatti. Occorre puntare su trasporto pubblico e ferroviario investendo sulla linea Parma – Piadena, ormai collassata da anni con Trenord. Da parte nostra saremo a disposizione per qualsiasi azione politica o mobilitazione verrà intrapresa in questa direzione.

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