Arte

Sabbioneta, Marco Bellocchio
in sinagoga per La Conversione

Tanta la gente giunta a Sabbioneta, a dimostrazione che un film oltre a quel che si vede è l'unione del lavoro di numerose figure."Giornata di riprese - ha commentato ieri il sindaco Marco Pasquali sul proprio profilo facebook - terminata a metà pomeriggio"

Dopo Mantova e San Benedetto Po, a Sabbioneta ieri è stato il giorno del set cinematografico del film La Conversione di Marco Bellocchio. Nella sinagoga, ci sono stati i lavori preparatori. La sceneggiatura del film è di Stefano Massini e Susanna Nicchiarelli. Nel cast Fabrizio Gifuni, Barbara Ronchi e Filippo Timi. Il film parte da una storia vera, quella di un piccolo ebreo, Edgardo Mortara, rapito nel 1858 alla sua famiglia dalla Chiesa per essere indirizzato verso il cattolicesimo, con l’avallo dell’allora papa Pio IX. La storia narra del rapimento e del tentativo della famiglia di riaverlo con se.

Tanta la gente giunta a Sabbioneta, a dimostrazione che un film oltre a quel che si vede è l’unione del lavoro di numerose figure.”Giornata di riprese – ha commentato ieri il sindaco Marco Pasquali sul proprio profilo facebook – terminata a metà pomeriggio. Marco Bellocchio è stato nella nostra sinagoga tutto il giorno, affrontando il caldo insieme a tutta la macchina di Kavac Film, per le riprese del suo film “La conversione”, sulla storia di Edgardo Mortara.

I lunghissimi titoli di coda che scorrono alla fine dei film faticano a rendere giustizia alle decide e decide di lavoratori del mondo del cinema che, dietro le quinte, animano i set cinematografici in un movimento continuo fatto di pause, caos, silenzi, tutto poco comprensibile per i non addetti ai lavori. Una cosa che mi affascina molto!

E’ tornato a Sabbioneta anche Maurizio, che negli anni 70 ha vissuto due anni a casa di mia nonna, con mio papà giovanissimo, mentre la sua famiglia era impegnata in riprese sul territorio della bassa padana lombarda e emiliana. Un incontro emozionante, per la passione con le quali mi ha brevemente parlato di quella esperienza che gli è rimasta dentro. Brevemente, perché gli incomprensibili (per noi) tempi del set cinematografico sono sempre rigidi e serrati. Grazie a Marco Bellocchio, a Maurizio, a Sabbioneta che sarà Bologna, ma che non perderà il suo fascino. Alla prossima!

N.C.

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